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A Roma i detenuti riparano le buche

Sono iniziati stamani a Roma, a Torre Spaccata, alla presenza della Sindaca Virginia Raggi e del Capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria Francesco Basentini, i primi lavori di manutenzione dei detenuti asfaltatori di Rebibbia per le strade di Roma. A loro sarà affidato anche il compito di riparare le buche della capitale. Muniti di appositi canal-jet e sotto il controllo degli agenti di polizia penitenziaria, 30 detenuti selezionati e formati da Autostrade per l'Italia, con tanto di attestato professionale per operare in qualità di asfaltatori e manutentori di strade. Si tratta del primo di dieci interventi di pubblica utilità che saranno svolti nell'ambito del protocollo d'intesa tra Roma Capitale, Dap e Società Autostrade, firmato il 7 agosto scorso.

Al lavoro per pulire caditoie e rifare la segnaletica orizzontale sono i detenuti del carcere di Rebibbia. A supportarli il personale di Autostrade per l'Italia Spa con cui il Campidoglio nei mesi scorsi ha firmato una sottoscrizione di intenti. La concessionaria autostradale ha formato i detenuti per un periodo di tre mesi, fornendo l'equipaggiamento e la strumentazione necessaria per realizzare le attività su strada. "Il lavoro sta andando bene - ha spiegato Raggi -. Il successo di questa attività è da un lato per i ragazzi che possono uscire dal carcere e fare un'attività che li aiuta a rimettersi un po' in moto, imparano un mestiere che quando ritorneranno in società li aiuterà a non perdersi di nuovo, inoltre abbiamo un valido supporto alla manutenzione ordinaria della nostra città. A Roma solo le caditoie sono 800 mila, quindi, oltre agli appalti in corso aiuta avere un supporto come questo".

I prossimi interventi saranno nei municipi XI e XII ma "tutti i Municipi hanno fatto molte richieste quindi a ciclo si andrà da tutte le parti", ha concluso Raggi. "Non è solo una sfida ma anche un giusto investimento che bisogna fare per migliorare le loro condizioni di vita e fare quel famoso reinserimento sociale che finora è rimasta una missione un po' incompiuta - ha continuato Francesco Basentini, capo del Dap -. Questi detenuti da mandare in strada sono stati profilati e scelti in base a una classificazione degli indici di pericolosità e a un residuo di pena bassi". "Le squadre stanno lavorando molto bene - ha detto Francesco Delzio, direttore relazioni esterne, affari istituzionali di Autostrade per l'Italia Spa -. Si tratta di un'iniziativa dall'alto valore simbolico ma anche con una ricaduta positiva per la città. È un piccolo contributo operativo per una città molto grande e critica nei suo problemi. Ma è un segnale che crea cemento sociale e dunque è un'operazione di cui siamo molto orgogliosi".

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