Mercoledì 06 Novembre 2024

Fca: attesa per Manley, da piano Italia a ecotassa

Mike Manley - © ANSA

Al Salone dell'Auto di Ginevra, che il 5 marzo apre i battenti per l'anteprima stampa e il 7 marzo per il pubblico, Fca svela i prototipi dei modelli del futuro, quelli con cui giocherà la partita fondamentale della nuova mobilità green. Al Motor Show debutta Mike Manley - l'anno scorso presente come numero uno di Jeep a fianco di Sergio Marchionne - nel nuovo ruolo di amministratore delegato. Il manager incontrerà la stampa italiana e internazionale e c'è grande attesa per le sue parole, soprattutto per quanto riguarda il futuro del piano di investimenti per l'Italia in seguito all'introduzione dell'ecotassa e dell'ecobonus che al momento penalizzano i modelli Fca. Occhi puntati anche sul capitolo alleanze, rilanciato dall'interesse di Psa a un accordo per rafforzarsi fuori dai confini europei. L'amministratore delegato Carlo Tavares considererebbe Fca - con cui ha di recente prolungato la partnership per i veicoli commerciali della Sevel -attraente per la sua esposizione al mercato americano, ma senza escludere Gm e Jaguar Land Rover.

    Al Motor Show - dove Ferrari e Maserati sono protagoniste - sugli stand Fca non ci sono ancora le nuove auto, ma sono presenti il concept Fiat da molti considerato erede della Panda, il prototipo del mini suv Alfa Romeo, che verrà prodotto a Pomigliano, e quelli delle versioni ibride ed elettriche di Jeep Renegade e Compass. Non c'è invece ancora la 500 elettrica che verrà prodotta dal prossimo anno a Mirafiori, modello molto atteso che il vicepremier Luigi Di Maio ha definito "un simbolo di un nuovo mondo della mobilità". "Investiremo milioni di euro nell'area di crisi complessa di Mirafiori per permettere la riconversione di tutte le aziende dell'indotto legate alla produzione della 500 elettrica", ha detto Di Maio presentando alle Ogr di Torino il Fondo nazionale per l'innovazione.

    I prototipi che Fca porta a Ginevra sono i primi modelli del piano da 5 miliardi di euro per gli stabilimenti italiani, annunciato il primo giugno 2018 da Marchionne a Balocco. E sul futuro di questo piano è attesa un'indicazione da Manley. Al Salone di Detroit, a inizio anno, l'amministratore delegato di Fca aveva detto che l'impatto dell'ecotassa avrebbe potuto portare a una revisione degli investimenti annunciati per le fabbriche italiane. Le cose in realtà stanno procedendo per ora secondo la strada indicata: a Pomigliano sono stati annunciati i primi lavori sulle linee per il mini suv Alfa Romeo con il ritorno del Biscione nella fabbrica campana dopo otto anni, la Renegade ibrida dovrebbe essere prodotta a Melfi, a Mirafiori si farà la 500 elettrica. Forse è ancora troppo presto per valutare i possibili contraccolpi delle misure del governo, anche se qualche contraccolpo già si vede. A febbraio in Italia, in un mercato dominato dall'incertezza, le immatricolazioni di Fca hanno subito una flessione dell'8% e la quota è scesa al 24,85%.

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