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Nissan, libertà su cauzione per Carlos Ghosn

Dopo 108 giorni di carcere, Carlos Ghosn è uscito dal centro di detenzione a nord est di Tokyo, in seguito alla concessione a sorpresa, martedì, della libertà su cauzione. L'ex presidente della Nissan-Renault-Mitsubishi Motors ha pagato un miliardo di yen, l'equivalente di 7,8 milioni di euro, e sarà sottoposto a una serie di misure cautelative per garantire la sua continua sorveglianza.

Alla terza istanza e dopo oltre 100 giorni di detenzione la Corte distrettuale di Tokyo ha approvato la richiesta di libertà su cauzione per l'ex presidente del gruppo Renault-Nissan-Mitsubishi Motors, Carlos Ghosn: il primo punto a favore per il nuovo team della difesa in attesa dell'avvio del processo, previsto per questo autunno. L'ex tycoon 64enne si è detto disposto a pagare dopo il rifiuto del tribunale al ricorso del pubblico ministero, quest'ultimo preoccupato che la messa in libertà dell'ex top manager potesse portare ad un occultamento delle prove.

Per convincere la Corte ad accordare la libertà su cauzione, l'avvocato appena assoldato da Ghosn ho proposto e acconsentito a misure di sorveglianza straordinarie, come il controllo delle comunicazioni online e l'impiego costante di una videocamera davanti al portone di casa del suo assistito, l'uso ristretto del telefono cellulare e del personal computer, il divieto di incontrare persone soggette ad accertamenti finanziari, inclusi i dirigenti della Nissan. Ghosn era stato arrestato a Tokyo il 19 novembre, accusato di una serie di illeciti finanziari, tra cui l'aver sottostimato i suoi compensi dal 2010 al 2017 per un importo superiore agli 80 milioni di dollari, e l'abuso di fiducia aggravata.

Imputazioni che l'ex dirigente ha continuato a negare con veemenza durante gli interrogatori, e nell'unica udienza consentita davanti ai giudici, avvenuta lo scorsa gennaio. Nel frattempo l'amministratore delegato di Renault, Thierry Bollore ha messo le mani avanti, spiegando alla stampa che l'azienda non nominerà Ghosn nel proprio Cda nel meeting di giugno, mentre il suo omologo alla Nissan, Hiroto Saikawa, ha riferito che la casa auto non teme il rilascio dell'ex top manager. Mentre va avanti l'inchiesta interna della Nissan sulle sospette violazioni dello statuto societario da parte del top manager - ritenuto 'una persona sui cui si accentravano troppi poteri' - il costruttore auto si confronta adesso con le palesi rivendicazioni della casa transalpina di rimanere alla guida della gerarchia del gruppo, nominando un sostituto nel ruolo che è stato dell'ex presidente di origini libanesi. Un dibattito che il rilascio imminente di Ghosn potrebbe ulteriormente destabilizzare.
   

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