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Auto da comprare? Italiani disorientati sul tipo di motore

Sette italiani su 10 non hanno le idee chiare sull'auto nuova da acquistare e "dichiarano di avere bisogno di maggiori informazioni prima di scegliere la giusta alimentazione". Il dato emerge dalla ricerca Doxa "Cittadini nel caos: quale motore scegliamo?", presentata questa mattina da Barbara Galli, dirigente dell'istituto di ricerca italiano, nel corso di #ForumAutoMotive, dibattito periodico che riunisce i principali attori della filiera dell'industria dell'auto. "Se il 52% degli italiani dichiara esplicitamente di sentirsi disorientato, il 70% sostiene di avere bisogno di più informazioni di quelle che possiede per fare la scelta giusta dell'alimentazione". Secondo lo studio, "Molti affidano alle ricerche sul Web e sui social la propria conoscenza". Per quello che riguarda il Diesel, "il 71% non si sente più sicuro ad acquistare un'auto a gasolio, perché teme i blocchi imposti dai Comuni e il 68% ha timore che le principali case automobilistiche possano bloccarne a breve la produzione. Il 58% ha addirittura paura che possa cessare nell'arco di un paio d'anni". Il primo dato è in crescita di 4 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione, il secondo di 7 punti, il terzo di 6.

Il 29% degli italiani alle prese con l'acquisto dell'auto, "per 'limitare i danni' punta sulle ibride".

Nonostante i vari timori, per il 69% degli interpellati, "comprare un'auto Diesel può ancora essere un'ottima scelta per chi macina chilometri. Solo il 16% dichiara di sentirsi completamente sicuro della propria scelta in relazione al livello di inquinamento prodotto per i motori Diesel e benzina; rispettivamente il 19% e il 20% sul valore di rivendita dell'auto". Aumentano, inoltre, i dubbi sulla possibilità di sopravvivenza persino dei Diesel di nuova generazione, "nonostante uno zoccolo duro del 13% di italiani sia ancora fermamente convinto che continueranno a circolare per lungo tempo". "Ai guidatori serve una guida", spiega Barbara Galli, BU Director di Doxa. "Ci troviamo di fronte a cittadini affamati di rassicurazioni, che si rivolgono a tutte le fonti possibili per raccogliere elementi su cui fondare le proprie decisioni.

L'analisi del 'search' di Google mostra trend in forte crescita delle ricerche online relative a ibrido ed elettrico, con picchi in corrispondenza agli annunci di possibili dismissione del Diesel o a blocchi della circolazione. Le 45.000 interazioni nell'ultimo anno sul Diesel, raccontano di cittadini coinvolti in e da discussioni sul dieselgate, che non accennano ad esaurirsi". Una riflessione a cui Pierluigi Bonora, giornalista e promotore di #FORUMAutoMotive aggiunge: "La mancanza di verifiche e di interrogativi da parte di molti mezzi d'informazione non ha fatto altro che giocare a favore della maxi lobby anti-diesel. Un esempio è dato dal fatto che si continua erroneamente a indicare la CO2 come un gas inquinante invece che climalterante. Affidarsi solo ai social, a influencer improvvisati e ai professionisti del copia e incolla porta a questi risultati. Senza sapere che in gioco ci sono anche e soprattutto aspetti di sviluppo economico, e posti di lavoro a rischio".(ANSA).

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