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Bugatti pronta a far rinascere mito dell'ammiraglia Royale

Che altra auto potrebbe desiderare un cliente Bugatti, un 'privilegiato' che ha speso almeno 2-3 milioni di euro per comprare l'ultimo modello della Casa di Molsheim (ma ce ne sono molte che ne costano 5 e più) e che - secondo una statistica della stessa azienda - ha parcheggiate nelle varie residenze, principali e secondarie, una media di 42 vetture nuove e da collezione? Da quando a capo della Bugatti è arrivato Stephan Winkelmann, ex numero uno di Lamborghini, questa domanda è circolata tutti i giorni e nei cassetti dei progettisti - ospitati nella storica e raffinate sede francese nel Basso Reno - si sono accumulate numerose idee, tutte caratterizzate da esclusività e alto prezzo. Una anticipazione su una strategia di allargamento della gamma Bugatti, per passare cioè da una a due linee di prodotto, era stata data dallo stesso Winkelmann che, al recente Salone di Ginevra, aveva confermato il programma per un modello 'sotto ai due milioni di euro'. Ora le voci si moltiplicano e dalla stampa specializzata arriva l'ipotesi di una berlina super-lusso (ispirata alla Galibier vista come concept di una decina di anni fa) e con propulsione 100% elettrica. Questa ammiraglia ad altissime prestazioni - scrive il magazine britannico Car, che ne ha anche ipotizzato il design - potrebbe chiamarsi Royale (come il mitico modello del 1926) ed essere realizzata sulla piattaforma che Porsche farà debuttare nella Taycan, primo EV della Casa di Zuffenhausen, sfruttando però una serie di modifiche destinate a rendere già spazioso l'abitacolo e più esclusiva l'esperienza di guida e di viaggio. Proprio questi ultimi aspetti, enfatizzati dal mix esclusivo di high tech e artigianalità propri del brand, potrebbero essere l'elemento trainante per far arrivare sul mercato (si parla del 2023) questo inedito gioiello nella tradizione di Bugatti. Sicuramente questa super-ammiraglia non punterà a prestazioni record, come oggi accade per la Chiron, ma punterà piuttosto a 'inventare' un nuovo rapporto tra uomo e macchina, nella direzione desiderata da chi ha nel garage una media di 42 auto. ''Nel futuro di Bugatti, la massima velocità non gioca più il ruolo principale - ha detto Winkelmann - D'ora in avanti metteremo l'accento sulla dinamica complessiva del veicolo, sulla leggerezza e su un lusso moderno e sostenibile''.

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