Seat, il più grande esportatore industriale spagnolo che fa parte dal 1985 del Gruppo Volkswagen e che è guidato dall'italiano Luca de Meo, ha chiuso il 2018 con ricavi a 9.991 miliardi di euro (+4,6%) che rappresenta il migliore risultato della sua storia. L'utile netto (dopo le imposte) è stato di 294 milioni euro (+4,6% rispetto ai 281 milioni dell'anno precedente). Inoltre, il profitto operativo è cresciuto del 93,2%, attestandosi a 223 milioni di euro (erano stati 116 nel 2017).
Le consegne del marchio hanno raggiunto il volume più alto mai registrato nei quasi 70 anni di storia di Seat, e le 517.600 auto vendute nel 2018 (+10,5% rispetto al 2017) lo hanno reso il brand a più rapida crescita in Europa lo scorso anno. ''Ad aiutare questo miglioramento dei risultati - ha detto oggi a Martorell, sede dell'azienda, il presidente de Meo - sono stati due modelli in gamma con il più alto margine di contribuzione, i suv Ateca e Arona''. Nel suo primo anno come brand indipendente, l'apporto di Cupra (''Funziona e funziona davvero bene'' ha sottolineato il presidente di Seat) è stato fondamentale per la crescita dei risultati dell'azienda, con vendite attestate a 14.400 unità e una crescita del 40%. ''Abbiamo i nostri prodotti nei segmenti più rilevanti e profittevoli - ha ribadito de Meo - e ciò ci ha portato a essere tra i marchi che sono cresciuti di più in Europa negli ultimi tre anni. L'offensiva suv iniziata nel 2016 ha superato le nostre più rosee aspettative, e un'auto se tre venduta dal marchio lo scorso anno rientra in questo segmento. Seat ora può guardare dritto in faccia il suo futuro''.
I solidi progressi del business hanno consentito all'azienda spagnola di accelerare il proprio programma di investimenti.
Come concordato nel suo contratto collettivo, il prossimo 15 aprile ciascun collaboratore spagnolo di Seat riceverà un premi extra di 1.068 euro, +49,2% rispetto allo scorso anno. Solo nel 2018, l'azienda ha dedicato 1.223 milioni (+27,1% rispetto ai 962 milioni del 2017) in investimenti e spese di R&D, la cifra più alta nella sua storia. Di questi, 656 milioni sono stati destinati unicamente alla Ricerca e Sviluppo (+41,4% rispetto ai 464 del 2017). ''Così come è oggi, Seat è un'azienda finanziariamente solida e sostenibile - ha detto Holger Kintscher, vicepresidente finanza, IT e organizzazione - Abbiamo all'attivo un programma di efficientamento dei costi e le risorse necessarie per affrontare la trasformazione tecnologica dell'industria automotive garantendo la redditività in futuro''. L'obiettivo per gli anni a venire è di consolidare la globalizzazione dell'Azienda. In tal senso, Seat sta sviluppando un'ambiziosa strategia di crescita in Nord Africa, dove continuerà a guidare il progetto del Gruppo Volkswagen legato all'assemblaggio di vetture destinate al mercato locale in Algeria, e punta a rafforzare la propria presenza nella regione nel medio termine. L'America Latina rappresenta un'altra potenziale area di espansione per il marchio, che prevede di inaugurare operazioni commerciali in Cile nella seconda metà del 2019, rafforzando nel contempo la propria presenza in Colombia. In Cina, Seat forma parte della joint venture JAC-Volkswagen, e si appresta a debuttare nel primo mercato automotive del mondo a partire dal 2021. Da un punto di vista industriale, nel 2018 SEAT ha dato il via alla produzione della Audi A1 nello stabilimento di Martorell. Questo modello, così come Ibiza e Arona, viene prodotto sulla piattaforma MQB A0, che consente sinergie e l'aumento dell'efficienza produttiva. Attualmente, lo stabilimento di Martorell lavora con una capacità produttiva superiore al 95%, producendo oltre 2.300 auto al giorno. Inoltre, nel 2018 ha avuto inizio la produzione della Tarraco a Wolfsburg, cuore pulsante del Gruppo Volkswagen.
Negli ultimi tre anni, Seat ha incorporato nel proprio organico circa 1.500 lavoratori, e la forza lavoro dell'azienda è composta oggi da oltre 15.000 professionisti.
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