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Bugatti Centodieci, hypercar dei record svelata a Monterey

Rileggendo le pagine ufficiali della storia della Bugatti, uno dei brand che meglio s'identificano con la raffinatezza tecnologico e il coraggio di osare, fino a poche ore fa esisteva un 'buco nero' costituito dal periodo in cui la marca era stata acquistata dall'italiano Romano Artioli (è stata sua anche la Lotus) per avviarne la produzione con grandi investimenti, tra cui la fabbrica blu di Campogalliano, alle porte di Modena. Frutto della passione e della lungimiranza di Artioli, accompagnato danno staff di primo piano (Paolo Stanzani, Nicola Materazzi, Gianpaolo Benedini ) fu la EB 110, una vera hypercar che tra il 1991 e il 1995 è stata costruita in 139 esemplari. Si tratta di quella che alcuni esperti del settore hanno definita 'un gigante tecnologico', mossa com'era da un V12 quadriturbo e dotata, fra le prime, di una scocca in carbonio. Ora, per l'impegno di un altro appassionato e visionario, il CEO di Bugatti Stephan Winkelmann, il mito EB 110 rinasce in una hypercar ancora più estrema e performante, la Centodieci che la Casa di Molsheim ha svelato poche ore fa alla Monterey Car Week.

Derivata dalla Chiron, di cui conserva - seppure in versione evoluta a 1.600 Cv di potenza - il poderoso motore W16 di 8,0 litri, la Centodieci (nome che rende omaggio alla vettura di Artioli ma che celebra soprattutto gli anni da quando Bugatti ha iniziato a costruire automobili) trae ispirazione stilistica dalla vettura del 1991, con precisi riferimenti nelle forme e nei dettagli.

Ma costituisce una importante evoluzione del concetto stesso di hypercar, con linee più basse nel frontale, con una minore 'arroganza' della mascherina a ferro di cavallo (ma c'è chi dice che l'ispirazione sia l'uovo) disegnata da Ettore Bugatti e con una ricerca aerodinamica di altissimo livello. E' vero, si ritrovano le prese d'aria ad andamento completamente orizzontale del frontale, le uscite d'aria a cinque fori, i condotti NACA (spostati però dalla fiancata, dietro alle porte, verso il bordo posteriore del tetto.

Programmata per essere prodotta in soli 10 esemplari, ciascuno dei quali costerà 8 milioni di euro tasse escluse, la Centodieci stabilisce così il nuovo record per una Bugatti di regolare vendita (è superata solo da La Voiture Noire, che è costata 17 milioni di euro ma è stata realizzata come one-off su ordine di un cliente). E sono da record anche le prestazioni: 0-100 in 2,4 secondi; 0-200 in 6,1 secondi; 0-300 in 13,1 secondi, con una velocità massima limitata elettronicamente a 380 km/h. ''Con Centodieci - ha detto Winkelmann durante la presentazione a The Quali - rendiamo omaggio alla super sportiva EB110, costruita negli Anni '90 e che fa parte della nostra storia ricca di tradizione. Con l'EB110, Bugatti si è catapultato nuovamente al vertice del mondo automobilistico dopo il 1956 con un nuovo modello. È stato un passaggio temporaneo cruciale per l'impianto di produzione che è stato recentemente fondato a Molsheim nel 1998, riportando Bugatti alle sue radici in Francia, e la prima auto sportiva iper dei tempi moderni, la Veyron. Siamo orgogliosi della nostra lunga storia di Bugatti, di cui EB110 fa molto parte. Ecco perché celebriamo una reinterpretazione di questo straordinario veicolo con la Centodieci''.

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