Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Suzuki Jimny non cambia anche se diventa autocarro

TORINO (ITALPRESS) – Cambio cinque marce manuale, motore benzina, leva per le ridotte e lettore cd. Non è ibrido e tanto meno elettrico. Eppure, il Suzuki Jimny resta una delle vetture più ambite in Italia, nonostante dal 2021 si debba immatricolarlo come autocarro e sia disponibile solo nella versione a due posti. La ragione è

TORINO (ITALPRESS) - Cambio cinque marce manuale, motore benzina, leva per le ridotte e lettore cd. Non è ibrido e tanto meno elettrico. Eppure, il Suzuki Jimny resta una delle vetture più ambite in Italia, nonostante dal 2021 si debba immatricolarlo come autocarro e sia disponibile solo nella versione a due posti. La ragione è semplice: si tratta dell'unico vero fuoristrada "tascabile" in commercio, anche nel prezzo che è di 23.400 euro.
La forza del Jimny è che va facilmente, ovunque. Grazie al suo peso ridotto di 1.435 chilogrammi, trasforma in una gita piacevole anche la più tortuosa delle strade di montagna. Ideale per chi lavora in zone impervie, ha un bagagliaio di 863 litri che ne fa un muletto adatto a neve e fango. Caratteristiche che arrivano da lontano, fin dal suo debutto nel 1970: telaio a traliccio, motore longitudinale, angoli caratteristici (attacco, dosso, uscita), sospensioni a ponte rigido a 3 bracci e trazione 4x4 ALLGRIP PRO dotata di riduttore. Spartano ma comunque dotato di tutti i sistemi di sicurezza più recenti: frenata automatica d'emergenza; avviso superamento corsia; monitoraggio colpi di sonno; Hill Hold Control e Hill Descent Control. Anche esternamente il Jimny resta fedele alla sua storia, a differenza di celebrati competitor che hanno cancellato decenni di tradizione.
Qui le linee restano quelle squadrate originarie, con l'iconica griglia frontale a cinque elementi verticali. Anche i cerchi da 15" sono progettati per l'uso intenso in fuoristrada. Anche all'interno è tutto ridotto all'essenziale, maniglie e comandi sono pochi e facili da raggiungere anche se si stanno percorrendo terreni accidentati. Il quadro strumenti, racchiuso in blocchi quadrati, è sempre illuminato per poter essere costantemente leggibile anche in fuoristrada, quando si passa spesso da zone illuminate a zone in ombra.
Alla guida tutto è semplice, con un angolo di attacco di 37°, quello di dosso da 28° e l'angolo di uscita di 49°. Le sospensioni ad assali rigidi danno il meglio nella guida in fuoristrada, efficiente il sistema 4WD inseribile con marce ridotte, che può facilmente passare tra le modalità 2H (marce alte e due ruote motrici), 4H (marce alte con 4x4 inserito) e 4L (4x4 con marce ridotte). Il motore è un sincerissimo 1.5 che fornisce 102 cavalli e 130 Nm di coppia massima. Proprio il propulsore è all'origine dell'uscita dal listino "principale" del Jimny, colpa dei 173 grammi di CO2 per chilometro di emissioni nel ciclo combinato, in Europa era invendibile con le attuali norme sempre più restrittive. Di qui l'idea di Suzuki immatricolarlo solo come autocarro M1. La normativa non è chiarissima e scivolosa nell'applicazione l'articolo 82 del codice della strada, che ne impedirebbe l'utilizzo se non per motivi di lavoro o trasporto.
Dall'altro lato però l'interpretazione della norma anche da parte dei ministeri competenti lascia molti punti in bilico, a cominciare dalla possibilità o meno di trasportare dei bambini. Nel guado, se ne vendono tanti, 800 nei primi mesi del 2021 con l'obiettivo di arrivare a 1.500 a fine anno solo nel nostro Paese dove se ne sono venduti negli anni oltre 80mila, e molti circolano nonostante abbiano sulle spalle oltre 30 anni. Un grande classico suona bene e, a volte, meglio quando lo si riascolta dopo qualche anno. Ecco perchè il Jimny è un compagno delle nostre strade. Specie quelle tortuose.
(ITALPRESS).

Caricamento commenti

Commenta la notizia