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Ritorno pertosse causato da aumento persone non protette

 Il ritorno della pertosse, che sia negli Usa che in Europa è tornata a fare un numero considerevole di casi dopo decenni di 'silenzio', non è dovuto alla minore efficacia del vaccino introdotto negli anni '90 ma ad altri fenomeni, tra cui il calo delle coperture, in atto dagli anni '50. Lo afferma uno studio coordinato dall'università del Michigan e pubblicato su Science Translational medicine.
    I ricercatori hanno usato dei modelli matematici e i dati degli ultimi 16 anni dei casi di pertosse nel Massachussets per elaborare dei possibili scenari che spiegassero l'andamento della malattia. L'inizio delle vaccinazioni negli anni '40, è emerso dai modelli, ha portato a una diminuzione di 100 volte dell'incidenza della malattia grazie alla presenza di un gran numero di bambini protetti dal vaccino e di adulti che avevano l'immunità naturale acquisita venendo a contatto con la malattia. Nei decenni i secondi sono diminuiti, e sono aumentate invece le persone suscettibili perchè troppo grandi per essere vaccinate e senza immunità naturale. "Il modello che spiega meglio i dati - scrivono gli autori - suggerisce che il ritorno della pertosse sia dovuto a una incompleta vaccinazione che avviene in un backgroud di cambiamento demografico, con la fine del cosiddetto 'periodo di luna di miele'".
    Lo studio ha anche dimostrato che l'attuale vaccino non è inefficace come suggerito da alcune ricerche, ma fornisce una protezione a vita al 55% di chi lo riceve e di più di dieci anni per il 90%. La fascia di età più suscettibile alla malattia attualmente è quella tra 5 e 10 anni, seguita da quella tra 10 e 20. "La maggior parte dei contagi avviene in questi gruppi di età - concludono -. Quindi dobbiamo essere sicuri che i bambini siano vaccinati prima di andare a scuola". (ANSA).
   

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