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Si può predire l'efficacia degli antidepressivi prima di prenderli

 Predire se gli antidepressivi faranno effetto osservando l'attività del cervello: è la possibilità dimostrata da Diego Pizzagalli del McLean Hospital and Harvard Medical School, in un lavoro pubblicato sulla rivista Jama Psychiatry che ha coinvolto centinaia di pazienti.
    L'efficacia dei farmaci per la depressione (che impiegano sempre parecchie settimane prima di fare effetto e che su molti pazienti non funzionano adeguatamente) può essere predetta misurando con un semplice elettroencefalogramma l'attività di un'area neurale prima di cominciare il trattamento.
    "Il nostro lavoro mostra che potremmo predire la risposta futura di un paziente agli antidepressivi guardando al livello di attivazione della corteccia cingolata rostrale anteriore con un elettroencefalogramma" - afferma Diego Pizzagalli.
    In un precedente studio Pizzagalli aveva dimostrato in via preliminare che maggiore è l'attività di tale area prima di iniziare le cure con i farmaci, migliore la risposta clinica che si osservava nei mesi successivi" - sostiene Pizzagalli,. Per il nuovo studio oltre 300 pazienti sono stati testati.
    "Abbiamo dimostrato che l'attività dell'area prediceva la risposta clinica a un farmaco antidepressivo due mesi dopo", rileva Pizzagalli. In futuro questo test predittivo potrà essere usato per incoraggiare coloro che hanno un'alta probabilità di beneficiare delle cure, a intraprenderle. Viceversa, i clinici potranno consigliare trattamenti più aggressivi, come l'integrazione dei farmaci con la psicoterapia, a coloro cui il test predica scarse probabilità di successo dei farmaci.(ANSA).
   

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