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Partita del cuore, a diciottenne premio Fabrizio Frizzi

(ANSA) - GENOVA, 27 MAG - Andrà a Davide Borghero, 18enne di Verona, il più giovane donatore di midollo osseo del 2017 iscritto al Registro Nazionale Italiano dei Donatori di Midollo Osseo (Ibmdr) con sede all'Ospedale Galliera di Genova, il premio Fabrizio Frizzi, in occasione della partita del Cuore che si giocherà mercoledì prossimo, 30 maggio, a Genova. L'anno scorso Davide ha donato il midollo osseo ad un paziente in attesa di trapianto e mercoledì prossimo pochi minuti prima del fischio d'inizio, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, la vicepresidente Sonia Viale e il direttore dell'Ibmdr Nicoletta Sacchi insieme al presidente di Fondazione per Ibmdr Onlus Luigi Malini gli consegneranno il premio, una targa che sarà destinata ogni anno al donatore più giovane "per aver dimostrato con i fatti di aver seguito l'esempio di Fabrizio donando una vita". "Abbiamo deciso di istituire questo premio per ricordare la grande generosità di Fabrizio - ha sottolineato Toti - che era iscritto a Registro Italiano dei Donatori e nel 2000 donò il midollo osseo a una bambina di 11 anni di Verona a cui salvò la vita. Fabrizio e Valeria si conobbero solo molti anni dopo, proprio alla Partita del Cuore di Verona, città natale anche del giovane donatore che premieremo qui a Genova. Non c'era dunque occasione migliore della Partita del Cuore per consegnare questo premio, a testimonianza del filo rosso che unisce Fabrizio, Valeria e Davide e del fatto che l'esempio di grande generosità di Fabrizio è stato seguito da molti altri, anche giovanissimi".
    La presenza del Registro Nazionale dei Donatori di Midollo Osseo a Genova "è per tutti noi motivo di grande orgoglio - ha sottolineato la vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale -. Fabrizio Frizzi è stato sempre al fianco di questa realtà, per divulgare la cultura della donazione. Un gesto, quello compiuto da Fabrizio, da Davide e da molti altri, ancor più importante per l'assoluta gratuità che lo connota, visto che il donatore e il ricevente non si conoscono". (ANSA).
   

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