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Un sensore che cambia colore 'detective' dell'alito cattivo

 L'alitosi è un problema piuttosto comune. Sono 30 milioni gli italiani che l'hanno sperimentata almeno una volta nella vita, secondo un dato evidenziato in occasione della presentazione di una campagna lanciata da Gsk Consumer Healthcare in collaborazione con l'Aidi, Associazione igienisti dentali italiani negli scorsi mesi. In tanti coloro a cui piacerebbe poter fare un rapido "controllo dell'alito" prima di un incontro importante e ora i ricercatori hanno sviluppato un sensore che rileva piccolissime quantità di acido solfidrico, il composto responsabile dell'alitosi, nelle esalazioni umane.
    Il sensore è descritto dagli studiosi del Korea Advanced Institute of Science and Technology e del Massachusetts Institute of Technology, sulla rivista Analytical Chemistry.
    Anche se nella maggior parte dei casi l'alitosi è semplicemente un fastidio, a volte può essere un sintomo di problemi medici e dentistici più gravi. Tuttavia, molte persone secondo quanto evidenziano gli studiosi non sono consapevoli del fatto che il loro alito è cattivo e i medici non hanno un test pratico, obiettivo e abbastanza sensibile per diagnosticare al meglio l'alitosi. Il team di ricerca ha per questo voluto sviluppare un rilevatore portatile e sensibile per l'alitosi che i medici potrebbero utilizzare per diagnosticare rapidamente e in modo economico la condizione. Per svilupparlo è stato utilizzato diacetato di piombo- una sostanza chimica che diventa marrone quando esposta all'acido solfidrico. Di per sé, la sostanza non è abbastanza sensibile da rilevare tracce piccolissime di acido solfidrico, perciò gli studiosi l'hanno ancorata a una rete in nanofibre 3D. Monitorando un cambiamento di colore da bianco a marrone sulla superficie del sensore, hanno potuto così rilevare fino a 400 parti per miliardo di acido solfidrico ad occhio nudo in solo 1 minuto. Inoltre, il sensore ha rilevato tracce di acido solfidrico aggiunto a campioni di alito da 10 volontari sani.
   

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