Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Pazienti in fuga dal Sud, la migrazione per le cure vale 4,6 mld

Dalla Calabria all'Emilia Romagna per un'operazione chirurgica, dalla Campania alla Lombardia per una terapia oncologica: che si tratti di ricoveri, day hospital, visite o somministrazione diretta di farmaci, gli italiani sono un popolo di 'migranti della salute'. La mobilità interregionale nel 2017 ammonta a 4,6 miliardi di euro ed un "fiume di denaro ancora poco trasparente". E' il quadro che emerge dallo studio della Fondazione Gimbe, da cui emerge come ad attrarre i pazienti sono soprattutto le grandi Regioni del Nord.
    Le prime mete sono Lombardia (25%) ed Emilia Romagna (13%), che insieme ricevono oltre 1/3 della mobilità attiva. Le Regioni da cui i residenti 'fuggono' sono invece Lazio (14%) e Campania (10%), che insieme contribuiscono a quasi il 25% della mobilità passiva. 

Il nostro Sistema Sanitario permette ai cittadini di essere assistiti in strutture sanitarie di Regioni differenti da quella di residenza: per valutare l'entità di questa mobilità interregionale si usano due indici, "la mobilità attiva", che identifica l'attrattività di una Regione tramite le prestazioni offerte a cittadini non residenti, e la "mobilità passiva", che esprime l'indice di fuga da una Regione e rappresenta una voce di debito. Dal Rapporto Gimbe emerge che le Regioni con saldo positivo superiore a 100 milioni sono del Nord, mentre quelle con saldo negativo maggiore di 100 milioni sono al Centro-Sud. In particolare: il saldo positivo più rilevante è di Lombardia (808,7 milioni) ed Emilia Romagna (357,9 milioni), quello negativo più rilevante è invece di Lazio (289,2 milioni), Campania (302,1 milioni), Calabria (319,5).

Tuttavia, di "questo enorme flusso di denaro", commenta afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, "sono pubblicamente disponibili solo i dati economici sulla mobilità sanitaria aggregati in crediti, debiti e relativi saldi, ma non i flussi finanziari integrali che ciascuna Regione invia al Ministero della Salute. Di conseguenza, è impossibile effettuare analisi più dettagliate per chiarire numerosi aspetti della mobilità interregionale in Italia". Di qui la richiesta al Ministro della Salute di "rendere pubblicamente disponibili tutti i dati sulla mobilità sanitaria che le Regioni trasmettono al Ministero" per analizzare, per ciascuna Regione, "la distribuzione delle tipologie di prestazioni erogate in mobilità" e le eventuali "situazioni patologiche".

Caricamento commenti

Commenta la notizia