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Novartis, contributo a Pil italiano per 1,1 miliardi

(ANSA) - ROMA, 22 NOV - Il settore salute e in particolare l'industria farmaceutica italiana, che nel 2018 ha superato i 31 miliardi di euro per valore della produzione raggiungendo i vertici a livello europeo, fanno crescere l'Italia e in quest'ambito Novartis gioca un ruolo chiave, con un contributo complessivo al Pil nazionale di 1,1 miliardi di euro, l'attivazione di una filiera italiana di 2.300 imprese, 4,6 posti di lavoro aggiuntivi per ognuno degli oltre 2.400 dipendenti diretti, investimenti per oltre 390 milioni di euro negli ultimi 5 anni e una produzione orientata all'export, apportando benefici per le finanze pubbliche pari a circa 450 milioni di euro. Altrettanto importante, secondo lo studio, è il valore creato in termini di crescita sociale, nella tutela della salute dei cittadini e nell'innovazione. Gli investimenti in ricerca e sviluppo effettuati da Novartis in Italia sono tra i più alti nel settore e finanziano un numero consistente di studi clinici: ne sono previsti di nuovi, per 200 milioni di euro nel prossimo triennio. A fornire questi dati è lo studio "Il valore (e i valori) di Novartis per il sistema - Paese", realizzato da The European House - Ambrosetti, presentato oggi a Roma. Questo approccio, incentrato sulla creazione di valore, va sostenuto secondo gli esperti da strategie e politiche di sviluppo.
    "Occorre lavorare - spiega infatti Enrico Giovannini, portavoce dell'Alleanza Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile( ASviS) - per introdurre nuovi modelli di governance orientati alla sostenibilità, unica via per garantire crescita e benessere nel lungo periodo a tutti gli attori del sistema". "I risultati di questa analisi sono importanti, non come punto d'arrivo, ma come base per creare ulteriore valore in futuro" sottolinea Pasquale Frega, Country President di Novartis in Italia. "Il nostro gruppo - aggiunge - vuole essere protagonista della trasformazione che sta conoscendo l'innovazione medico-scientifica, dalla digital health alla terapia cellulare e genica. Nel nostro Paese ciò potrà tradursi in altri 200 milioni di investimenti in ricerca e sviluppo nei prossimi tre anni. Questo impegno ha però bisogno di approcci nuovi: un forte sviluppo delle partnership pubblico-private e un concreto sostegno all'innovazione, a partire dalla revisione della governance del settore, che non appare più adeguata a rispondere alle nuove esigenze". (ANSA).
   

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