Il diabete è in continua crescita. In Italia i casi noti della malattia erano circa 1,5 milioni nel 1985 e si avvicinano ora ai 4 milioni, quindi sono più che raddoppiati in 30 anni. A questi vanno aggiunti 1 milione di diabetici che ignorano la loro condizione. Nel mondo,sono 415 milioni gli adulti colpiti, che si stima diventino 642 milioni nel 2040 e in Europa circa 60 milioni (che potrebbero arrivare a 71 milioni sempre nel 2040). La cura della bocca può aiutare nella prevenzione e nel controllo della malattia. Se ne parlerà al congresso dell'Istituto Stomatologico Toscano (Ist), domani e dopodomani a Viareggio, che ha per tema "L'odontoiatria nel paziente diabetico. Dalle correlazioni fra infezioni orali e diabete alle problematiche del trattamento nelle varie discipline odontoiatriche". "Tra le infezioni del cavo orale e il diabete esiste un rapporto bidirezionale- evidenzia il professor Ugo Covani, direttore dell'Ist- il rischio di sviluppare la malattia cresce sino al 30% per coloro che soffrono di problemi parodontali, mentre una buona salute orale nelle persone diabetiche può contribuire a migliorare il controllo della glicemia". "Da sempre - aggiunge Covani - il paziente diabetico ha rappresentato un problema per i dentisti: da una parte, il diabete favorisce le infezioni; dall'altra, le patologie infettive del cavo orale nel paziente diabetico rendono più difficile l'equilibrio della glicemia. Per questo è necessario definire e razionalizzare l'approccio da parte di tutti gli operatori dello studio odontoiatrico". Gli odontoiatri devono conoscere il diabete e tutte le precauzioni che il paziente richiede durante il trattamento. I problemi orali legati alla malattia diabetica comportano inoltre un ruolo importante dell'odontoiatra nella diagnosi precoce e nella motivazione del paziente e la necessità di un dialogo con il diabetologo.
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