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Emiliano, carenza medici? Al governo ci sono provoloni

 "La carenza di medici e infermieri? Non ho la lampada di Aladino per esaudire i desideri. Se al governo centrale ci sono una serie di provoloni che non si rendono conto di quello che combinano non è mica colpa mia". Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, parlando con i giornalisti a margine di un sopralluogo nelle tre aree di cantiere attualmente aperte all'interno del perimetro del presidio ospedaliero 'Valle d'Itria' di Martina Franca (Taranto). "Noi - ha aggiunto - cercheremo di fare qualunque cosa, ma ci sono una serie di provoloni, non so se negli uffici, nel governo, che non si stanno rendendo conto che stanno dissestando la sanità pugliese". Anche "solo il decreto Dignità - ha insistito il governatore - quello che ci impedisce di rifare i contratti a tempo determinato, ha fatto licenziare centinaia di persone. Se questa cosa l'avesse fatta un altro governo sarebbe successa una rivoluzione. Adesso sono in luna di miele e nessuno dice niente, ma i licenziati stanno là". "La sanità - ha rilevato Emiliano - la stanno demolendo. Noi ovviamente stiamo facendo tutti i concorsi, ma il punto è che non abbiamo un numero di laureati in Medicina o in Professioni sanitarie sufficiente a rimediare agli errori di programmazione che i vari governi, non solo questo, hanno fatto". Sarà "sempre meglio la Puglia delle altre regioni - ha concluso Emiliano - perché noi un metodo per andare avanti lo troveremo sempre: siamo teste dure".

"Assumiamo senza provvedimento Grillo" 
' "Noi ci aspettiamo di uscire dal Piano operativo e comunque stiamo facendo migliaia di assunzioni senza il provvedimento del ministro Grillo. Adesso io mi sono permesso di dire che questo provvedimento non è così importante, giusto per non far arrabbiare qualcuno". Lo ha dichiarato a Martina Franca il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, riferendosi alla polemica relativa alle assunzioni in sanità. "Ho fatto arrabbiare - ha proseguito - il ministro della Salute Grillo proprio ieri nel pieno della verifica dell'uscita della Puglia dal Piano operativo, e ho rischiato l'osso del collo". "C'è carenza di medici e le Facoltà di Medicina sono a numero chiuso - ha rilevato Emiliano - ma dobbiamo obbedire alla leggi". "Il processo attraverso il quale gli italiani si renderanno conto che siamo governati piuttosto male è lento - ha concluso - ma prima o poi verrà".

Anaao: pensionati in corsia, è la Caporetto del Ssn

 "Il ritorno dei pensionati nelle corsie, promosso da alcune Regioni (Veneto, Molise, Umbria, Piemonte) rappresenta un segnale di resa, una dichiarazione di dissesto, un fallimento politico". Lo ha detto il presidente nazionale del sindacato Anaao Assomed, Costantino Troise. "Una alzata di mani che rivela ai cittadini l'incapacità di tutelare la loro salute, se non con provvedimenti straordinari, comunque al di sotto delle necessità congiunturali, da Sanità di guerra". Secondo Troise "a nulla vale la solita autoassoluzione che rinvia ad altri le colpe di una programmazione inesistente, se non errata, per la quale nessuno mai paga pegno, e mira a far dimenticare la desertificazione professionale degli ospedali praticata da tutte le Regioni, in nome della sacralità dei conti e dell'attacco all'ospedalocentrismo". "Regioni e governo - prosegue - preferiscono rimuovere il carattere strutturale della crisi evidenziata dallo studio Anaao, l'esigenza inderogabile di migliorare le condizioni di un lavoro non più attrattivo, né per i giovani, né per gli anziani. Non basteranno certo i pensionati a coprire gli 800 posti che mancheranno nei pronto soccorso della Campania o i 500 della Puglia. O le migliaia di posti vuoti in Piemonte o in Lombardia, che dovranno accentuare il ricorso al privato destinato a soffrire meno la crisi solo perché paga meglio il capitale umano". Troise sottolinea che "al di là dei numeri, il dato che sfugge a chi governa è che il lavoro medico negli ospedali è ormai incapace di reggere la concorrenza con il lavoro privato e convenzionato, che godono di migliori retribuzioni e migliori trattamenti fiscali, quali la flat tax che, a parità di ore lavorate, raddoppia il reddito di autonomi e liberi professionisti. E senza il peso di una organizzazione da caserma che nega l'autonomia professionale e la stessa dignità del lavoro di cura". E conclude: "Con la sanità pubblica sull'orlo del collasso, il governo propone di aumentare il numero degli accessi a Medicina, e quindi dei prigionieri dell'imbuto formativo, invece di assicurare l'incremento necessario del numero di contratti di formazione specialistica".

   

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