Nuova frontiera per i trapianti d’organo: una ricerca su 2700 trapiantati di rene, condotta dalla Columbia University di New York e dall’Università di Torino, ha consentito l’identificazione del gene LIMS1, possibile responsabile di molti casi di rigetto. Il gene sarebbe responsabile della codifica di una proteina in grado di determinare incompatibilità fra chi ce l’ha e chi non ce l’ha. L’organismo, infatti, riconoscendola come estranea, attua una risposta di rigetto nei confronti dell’organo trapiantato. Lo studio è stato pubblicato dal New England Journal of Medicine. «L’esito di questo studio ha implicazioni importanti, – spiega la professoressa Silvia Deaglio, del gruppo di ricerca della Genetica dei Trapianti di Torino – queste informazioni genetiche possono essere utilizzate per trovare le combinazioni più compatibili quando si selezionano i riceventi da trapiantare. Già oggi – prosegue la ricercatrice – si eseguono i test sulle caratteristiche genetiche dei tessuti per scegliere quali dei pazienti in lista di attesa presenti le caratteristiche più simili a quelle del donatore. Introducendo anche l’analisi sulla presenza del gene LIMS1 si potranno migliorare gli abbinamenti tra donatore e ricevente e, di conseguenza, l’esito dei trapianti.»