Seguire un sano stile di vita può aiutare a compensare la predisposizione genetica che si può avere alla demenza senile. A rilevarlo è una ricerca coordinata dall'Università di Exeter, pubblicata sulla rivista scientifica Jama e presentata nel corso dell'Alzheimer's Association International Conference 2019 di Los Angeles. Lo studio ha fatto emergere come il rischio di demenza si riduceva del 32% nelle persone che avevano un alto rischio genetico ma che arrivavano a seguire un sano stile di vita. I partecipanti con un'alta predisposizione genetica e uno stile di vita non sano, invece, avevano quasi tre volte in più di probabilità di sviluppare la demenza rispetto a quelli con un basso rischio genetico e con uno stile di vita virtuoso. La ricerca (che ha coinvolto anche studiosi delle Università del Michigan, di Oxford e dell'Australia meridionale) ha analizzato i dati di 196.383 persone con più di 60 anni. Tra loro sono riusciti a identificare 1.769 casi di demenza e li hanno studiati per otto anni. Per valutare il rischio genetico, i ricercatori hanno identificato tutti i fattori di rischio genetici noti per la loro associazione con il morbo di Alzheimer. Per valutare lo stile di vita, invece, i ricercatori hanno raggruppato i partecipanti in categorie in base alla loro dieta, alla loro attività fisica, al fumo e al consumo di alcol.