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La solitudine può far ammalare: a rischio soprattutto anziani e adolescenti

Stare con gli altri fa bene alla salute: gli amici, un rapporto di coppia soddisfacente, una famiglia amorevole tengono alla larga non solo la solitudine, ma pure le malattie. Una vita di relazione appagante è un’arma di prevenzione efficacissima, stando a indagini degli esperti dell’American Psychological Association: in caso di problemi aiuta a sopportare lo stress, quando tutto fila liscio favorisce la crescita personale.

«Una buona rete sociale è un supporto affettivo, psicologico e materiale che aumenta la resilienza, ovvero la capacità di far fronte alle difficoltà» osserva Bernardo Carpiniello, presidente della Società di Psichiatria. «Ciò non solo protegge da disturbi mentali e dell’umore, ma riduce anche la probabilità di conseguenze fisiche da stress: molte patologie organiche sono almeno in parte provocate da disagi psicologici. I legami con gli altri hanno un grande valore a tutte le età, ma soprattutto gli anziani sono fragili di fronte all’isolamento».

Più “a rischio” anche l’adolescenza, quando gli effetti della solitudine possono essere più acuti, e chi deve fare i conti con una malattia: i pazienti con tumore che non sono soli, per esempio, affrontano il percorso di cura con minori sofferenze emotive. «Non conta però la quantità, ma la qualità dei rapporti. Vale per tutte le relazioni, perfino fra medico e paziente occorre instaurare un legame proficuo: le terapie riescono meglio, se c’è un dialogo vero».

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