Il numero delle persone colpite da tumore alla gola continua a crescere in Italia e nel mondo e, nel prossimo decennio, è destinato ad aumentare in maniera esponenziale. Il principale responsabile è il Virus del Papilloma Umano (HPV), un’infezione molto diffusa, trasmessa prevalentemente per via sessuale e nella maggior parte dei casi asintomatica.
A lanciare l’allarme gli esperti internazionali coinvolti nel trattamento dei tumori dell’orofaringe che per la prima volta si riuniranno in Italia, a Roma, in occasione del 7° Congresso mondiale dell’International Academy of Oral Oncology (IAOO) in programma dall’1 al 3 settembre. «Negli ultimi dieci anni i tumori orofaringei sono aumentati del 300%, soprattutto in relazione all’aumento di infezioni da Papilloma Virus responsabile, in Italia, del 40% dei casi, percentuale che sale all’85% negli Stati Uniti. Tuttavia ci aspettiamo un’ulteriore crescita di questi tumori legata al virus poiché la prevalenza è 18 volte superiore rispetto al passato», spiega il Presidente del Congresso Giuseppe Spriano, responsabile Otorinolaringoiatria dell’IRCCS Humanitas e docente di Humanitas University.
Ad aprire il Congresso Mondiale il professor Harald Zur Hausen, medico e professore Emerito tedesco, vincitore del Premio Nobel per la Medicina nel 2008 per aver scoperto la correlazione tra virus e tumori: «Fino all’inizio di questo secolo, quasi il 20% dell’incidenza globale del tumore è stata legata a vari tipi di infezioni, tra cui virus, batteri e parassiti. Oggi esistono crescenti evidenze che questa percentuale sta aumentando. Attualmente stiamo calcolando che fino al 50% di tutti i tumori ha alcuni collegamenti con eventi infettivi», afferma il Professor Harald Zur Hausen.
L’aumento dell’incidenza di questi tumori sta alla base dell’attuale disponibilità in Italia della vaccinazione anti-HPV che viene effettuata non solo per le femmine (già dal 2008), ma dall’anno scorso anche per i maschi a partire dagli 11 anni di età. I tumori della gola causati dall’HPV si presentano in soggetti più giovani rispetto ai casi di tumore da fumo. Fortunatamente oggi però la possibilità di guarigione è più alta.
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