“È importante conoscere i comportamenti degli adolescenti e produrre dati, da utilizzare per modificare gli stili di vita modificabili. Gli adolescenti sono gli adulti del futuro raccogliere informazioni su di loro significa poter agire sulle basi del futuro”, con queste parole Angela Spinelli, direttore di CNAPS, il Centro nazionale prevenzione delle malattie e promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità, ha aperto il convegno sui dati della rilevazione 2018 del Sistema di Sorveglianza HBSC Italia, Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare.
E di dati, l’indagine multicentrica internazionale - che è promossa dal Ministero della Salute, coordinata dall’Istituto superiore di sanità insieme all’Università di Torino, Padova e Siena e svolta in collaborazione con il Miur - ne ha prodotti davvero tanti, visto che la ricerca presentata oggi a Roma all’ISS ha coinvolto 58.976 ragazzi italiani di 11, 13 e 15 anni, e 4.183 classi distribuite in tutte le regioni, e vanno dall’alimentazione, al fumo, all’alcol, al bullismo, all’uso dei social alle amicizie.
Tre numeri: il 16,6% dei nostri 11-15enni è in sovrappeso e il 3,2% obeso e il fenomeno dell’eccesso ponderale è più evidente nei maschi del Sud. I dati sul peso sono sostanzialmente stabili rispetto ala rilevazione precedente del 2014. Leggermente peggiori rispetto al 2014 sono invece i valori rilevati sul consumo della colazione prima di andare a scuola: la prevalenza di questa abitudine alimentare scorretta secondo gli esperti va dal 20,7% a 11 anni, al 26,4% a 13 anni e al 30,6% a 15 anni riguarda soprattutto le ragazze. Che invece però sono quelle che consumano più frutta e verdura, anche se considerati insieme maschi e femmine, solo un terzo del campione mangia vegetali almeno una volta al giorno. Nel 2018 rispetto al 2014 è aumentato il consumo di verdura almeno una volta al giorno ma è diminuito quello di frutta, in ogni fascia d’età e per entrambi i generi. Pane, pasta e riso sono gli alimenti più consumati in assoluto (un ragazzo su due).
Le bibite zuccherate o gassate vengono consumate dal 14,3% degli 11enni, dal 13,7% dei 13enni dal 12,6% dei 15enni. Rispetto al 2014 andiamo meglio: la tendenza è in calo per tutte le fasce d’età.
Nel 2018 la frequenza di attività motoria quotidiana raccomandata dall’OMS (almeno di 60 minuti al giorno tra gioco, sport, la ricreazione, educazione fisica) è rispettata solo dal 9,5% degli 11-15enni, tende a diminuire con l’età (11 anni: 11,9%; 13 anni: 6,5%; 15 anni: 6,8%) ed è maggiore nei maschi. Nel frattempo un quarto dei ragazzi, con un andamento simile per maschi e femmine, supera il limite fissato dalle linee guida delle due ore al giorno passate davanti a uno schermo. Nessun cambiamento sostanziale sul 2014.
L’89% dei nostri ragazzi ha dichiarato di non aver fumato negli ultimi 30 giorni al momento della rilevazione dei dati (88% del 2014) detto ciò le 15enni italiane fumano di più dei loro coetanei (32% delle ragazze rispetto al 25% dei ragazzi). Il 16% dei 15enni italiani (e il 12% delle 15enni) ha fatto uso di cannabis nel corso degli ultimi 30 giorni la cannabis. Aumenta il binge drinking, cioè l’assunzione di 5 o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione: una abitudine che nel 2018 ha dichiarato il 43% dei 15enni e il 37% delle 15enni, nel 2014 rispettivamente il 38%. 30%. Quattro ragazzi su 10 hanno qualche esperienza di gioco d’azzardo mentre la quota di studenti a rischio, che presentano per esempio almeno due sintomi del disturbo da gioco d’azzardo come l’aver rubato soldi per scommettere, è pari al 16%, con un +10% rispetto al 2014. I maschi quasi tre volte le femmine (62% contro 23%tra i 15enni).
Il 21,8% dei 15enni (26,2% maschi e il 17,6% femmine) dichiara di aver avuto rapporti sessuali completi. Il preservativo è il contraccettivo più utilizzato (70,9% dei maschi e il 66,3% delle femmine), poi il coito interrotto (37% maschi e 54,5% femmine), la pillola (11,1% maschi vs 11,5% femmine) e di metodi naturali meno del 6,5%.
Nel 2018 più del 70% dei ragazzi di 11-15 anni dice di parlare molto facilmente con i genitori, più dell’80% ha amici con cui condividere gioie e dispiaceri e più del 70% dice di poter parlare con loro dei propri problemi. Infine, oltre il 60% dei ragazzi ritiene gentili e disponibili i propri compagni di classe. Un ragazzo su 2 dichiara che gli insegnanti sono interessati a loro e il 62,4% di avere fiducia nei professori. Rispetto agli altri paesi convolti nell’indagine, l’Italia è meno interessata dal fenomeno del bullismo. Gli atti di bullismo subìti a scuola nel corso degli ultimi due mesi decrescono con l’età: chi dichiara di essere stati vittima almeno una volta negli ultimi 2 mesi è il 16,9% degli undicenni (erano il 23% nel 2014), il 13,7% dei tredicenni e l’8,9% dei quindicenni. Rispetto al 2014 questo fenomeno è quindi complessivamente in calo. La percentuale di coloro che dichiarano di aver subìto azioni di cyberbullismo negli ultimi due mesi diminuisce con l’età (11 anni: 10,1%, 13 anni: 8,5%, 15 anni: 7%).
Preferire le interazioni sociali online rispetto agli incontri fisici è considerato in genere un comportamento che contribuisce al rischio di sviluppare un uso problematico dei social media. Ebbene secondo l’indagine HBSC stando ai risultati i giovani che fanno uso problematico dei social media sono l’11,8% delle ragazze e il 7,8% dei ragazzi. Soprattutto le tredicenni (19%) dichiarano di essere d’accordo o molto d’accordo nel preferire le interazioni online per parlare dei propri sentimenti. La maggioranza delle ragazze (86,9%) e dei ragazzi (77%) ha dichiarato di avere contatti anche più volte al giorno con la cerchia di amici stretti che frequentano anche faccia a faccia.
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