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Coronavirus, tracce di polmoniti anche negli asintomatici di Codogno

È stata pubblicata sulla rivista Radiology un’indagine realizzata dall’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano - in collaborazione con le Università degli Studi di Milano, Pavia e Palermo, il centro Medical Radiologico di Codogno e la Radiologia della Casa di Cura San Camillo di Cremona - che documenta in maniera dettagliata la compromissione polmonare in soggetti non sintomatici o poco sintomatici per COVID-19 nella “zona rossa” del lodigiano. Al termine del periodo di quarantena, scattata il 23 febbraio, un centro radiologico di Codogno ha ricevuto un'alta e anomala richiesta di radiografie al torace da parte della popolazione.
"Il lavoro dei ricercatori del Galeazzi e dei colleghi delle università e delle radiologie - spiega Luca Maria Sconfienza, responsabile dell’Unità di Radiologia diagnostica e interventistica all’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e professore all’Università Statale di Milano, tra gli autori del paper - si è focalizzato sull'analisi retrospettiva delle radiografie al torace eseguite post-quarantena. I pazienti che richiedevano la rx non riferivano particolari malesseri oppure solo sintomi piuttosto vaghi, come febbricola (<37,5°C) e avvisaglie parainfluenzali, ma nessuno manifestava chiari sintomi da COVID-19".
In una sola settimana è stato riscontrato come 100 radiografie al torace su 170 (circa il 60%) presentavano immagini riconducibili a una polmonite interstiziale bilaterale, quindi altamente sospette e riferibili alla polmonite correlata al COVID-19. Il coinvolgimento era bilaterale in tutti i casi: nel 54% dei pazienti il coinvolgimento era simmetrico, mentre le anomalie dei raggi X al torace erano maggiori su un lato del torace nel 46% dei casi.
(ITALPRESS).

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