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Covid: le piante in casa migliorano il benessere psicologico

In situazioni di permanenza a lungo in casa, come il lockdown, avere delle piante può contribuire a migliorare il benessere psicologico. Lo rileva una ricerca guidata dall’Università di Siviglia, e a cui ha preso parte anche l’ateneo italiano di Genova, pubblicata su Urban Forestry & Urban Greening. Lo studio ha valutato il ruolo svolto dalle piante in casa durante il primo lockdown legato all’emergenza Covid-19. «La situazione tra i mesi di marzo e giugno- spiegano gli studiosi - ha privato le persone della possibilità di godere degli spazi aperti e della natura, costringendole a trascorrere lunghi periodi al chiuso».

I risultati della ricerca hanno confermato che avere piante in casa ha avuto un’influenza positiva sul benessere emotivo durante il lockdown: si è mostrato d’accordo il 74% degli oltre 4.200 intervistati in 46 Paesi. Infatti, più della metà di loro (55,8%) ha dichiarato che avrebbe preferito avere più piante in casa durante periodo reputato difficile. La frequenza con cui i partecipanti allo studio hanno sperimentato emozioni negative è stata maggiore in coloro che hanno dichiarato di non avere piante da interno. Anche coloro che vivevano in abitazioni piccole o scarsamente illuminate e coloro che non si recavano con frequenza in spazi verdi prima del lockdown hanno sperimentato emozioni più negative. Inoltre, poco più della metà (52%) ha riferito di dedicare un tempo maggiore alla cura delle piante a casa e quasi due terzi dei partecipanti all’indagine (62,5%) hanno espresso il desiderio di farlo una volta ripristinata la normalità.

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