"Quali sono i rischi dell’infezione da Covid-19 durante la gravidanza? Quali quelli del vaccino?". Sono alcune delle domande più frequenti per tutte le coppie che stanno per avere un bambino. Molte hanno ormai trovato risposta nelle indicazioni delle società scientifiche. Ma ce ne sono altre che interessano una particolare categoria di genitori, quelli "in provetta". Proprio a loro ha pensato un libro “Genitori in provetta” (ed. L’Airone), che rappresenta una sorta di guida per far conoscere a tutte le coppie ciò che realmente accade in un Centro per la fecondazione, anche in periodo di Covid-19. Alle domande tradizionali: “Quando una coppia si può definire infertile? Dipende più all’uomo o alla donna? In che cosa consiste il test di recettività endometriale? Perché gli embrioni si devono congelare?” E poi ancora “Quanti embrioni bisogna trasferire? Cos’è la diagnosi preimpianto degli embrioni? Chi deve dare il corretto supporto psicologico?" si affiancano una serie di altre a cui ha risposto il professor Ermanno Greco, medico di origini calabresi e tra i massimi esperti di Medicina della Riproduzione. Il testo, scritto a quattro mani con Alessia Greco (quest’ultima tratta in particolare l’approccio psicologico) è un manuale preziosissimo per chi vuole avere informazioni certificate. La chiave è la formula molto efficace della domanda e risposta. Gli autori, oltre che ai dati consultabili sulle riviste scientifiche, attingono all’esperienza personale, raccolta in anni di rapporti “intimi” con le coppie infertili e oltre 25.000 bambini nati grazie a professionalità, esperienza e sensibilità. «Ci siamo basati sulle domande che più comunemente i pazienti mi hanno rivolto durante la quotidiana attività con le coppie infertili, che si sono dovute sottoporre alla fecondazione in vitro – spiega il professor Ermanno Greco- Le risposte conseguenti ripercorrono idealmente tutto l’iter che la coppia normalmente compie a partire dalla sua prima visita con lo specialista fino al momento conclusivo del transfer embrionale, svelando così qualsiasi aspetto tecnico di natura sia clinica che biologica riguardante il programma di fecondazione assistita». Il testo divulgativo è stato scritto durante la pandemia con un impatto importante sul mondo della procreazione e quindi riporta anche tutti i dubbi sulle implicazioni dell’infezione virtuale sull’apparato riproduttivo maschile e femminile, sulla possibilità di trasmissione sessuale del virus e sulle ulteriori ripercussioni psicologiche sulla coppia. «Ma soprattutto come i Centri di PMA siano comunque in grado di assicurare alti livelli di sicurezza, con pochissimi casi di infezione da Covid-19 (<0,02%) grazie alle misure preventive, il tutto mantenendo elevate percentuali di successo», sottolinea l’autore. C’è poi un importante approfondimento sulla questione psicologica nella coppia nell’affrontare impegno e speranze di successo e anche per quanto riguarda l’eventuale ricorso alla fecondazione eterologa, nonché le questioni etiche della PMA e la normativa attuale in Italia, che frena il ricorso a Centri esteri e al noto ‘turismo procreativo’. «La legge 40/2004 è stata profondamente modificata, grazie alle diverse sentenze della Corte Costituzionale a partire dal 2009. È stata ridata la possibilità di fecondare più di tre ovociti e quindi di formare più di tre embrioni ed è stato riammesso il congelamento embrionario (anche se in deroga), in quanto tutte misure atte ad evitare stimolazioni ormonali ripetute e quindi volte a proteggere la salute della donna – conclude il professor Greco - Inoltre dal 2014 è possibile effettuare tutti i programmi di eterologa, che prima potevano essere effettuati solo all’estero. Possono accedere alla fecondazione in vitro non solo coppie infertili ma anche fertili, portatrici di malattie genetiche».