Si è discusso dell’importanza delle competenze in sanità, della formazione e della valorizzazione delle risorse umane, al convegno organizzato a Ferrara dalla Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) e dal coordinamento regionale Emilia-Romagna. All’evento hanno preso parte esponenti delle istituzioni, del mondo accademico e del management di Aziende sanitarie protagoniste di esperienze innovative sul tema, per discutere delle questioni più rilevanti del nostro Sistema sanitario nazionale e attivare un confronto sulle politiche sanitarie del prossimo futuro. Nel corso del dibattito è emersa la necessità di far tesoro delle lezioni apprese nella gestione dell’emergenza pandemica e di adottare politiche e misure concrete. A partire dagli interventi da mettere in campo ai diversi livelli: quello centrale, per la definizione di strutture contrattuali che aiutino la flessibilità e lo sviluppo delle competenze; quello regionale, per la promozione e il sostegno dei cambiamenti necessari all’interno delle Aziende; quello delle comunità professionali, sulla differenziazione tra competenze e ruoli; e, infine, quello delle Aziende sanitarie: è al loro interno che si genera il cambiamento e l’organizzazione del lavoro costituisce una delle leve di maggior rilievo per promuoverlo. "Una parte significativa dell’innovazione che il management della sanità italiana ha introdotto nel corso dell’emergenza pandemica ha riguardato le risorse umane, con l’abbattimento di barriere professionali e disciplinari ritenute inamovibili, e la pratica della flessibilità organizzativa - ha esordito Giovanni Migliore, presidente di Fiaso -. La nostra proposta per l’assunzione dei 53mila professionisti della sanità va proprio in questa direzione: qualsiasi progetto per la sanità del futuro non può che passare attraverso un investimento in risorse umane. Oltre alla riconoscenza verso coloro che hanno dato grande prova di dedizione e resilienza durante la pandemia, non possiamo esimerci dal riconoscerne la professionalità”. “La pandemia ha prodotto un improvviso disallineamento tra le modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie e l’urgenza della loro domanda. Con interventi di acquisizione del personale e riorganizzazioni straordinarie si è potuto far fronte all’ampliamento degli organici depauperati da anni di sottofinanziamento e dalla carenza di risorse sia mediche specialistiche sia assistenziali", ha dichiarato Paola Bardasi, coordinatrice Fiaso Emilia-Romagna e commissario straordinario dell’Aou Arcispedale Sant’Anna di Ferrara. "Il Covid ha rimescolato le carte; tutti hanno superato i propri perimetri professionali per dare risposte ai pazienti e fronteggiare l’ondata pandemica. Ora è necessario dare un ordine, una razionalità all’indistinto, con una visione nuova. Durante il convegno sono risuonate diverse parole: adattabilità, versatilità, trasversalità e rapidità - ha proseguito -. Dietro queste parole ci sono capacità e competenze che hanno fatto la differenza nella gestione della pandemia. Si è però evidenziata anche la forte esigenza di rendere strutturali competenze nuove, a oggi solo vicariate. Competenze che cercheremo di definire e strutturare affinché ciascuno svolga attività appropriate per ottimizzare l’assistenza ai pazienti".
(ITALPRESS).
Per la Fiaso serve valorizzare le nuove competenze sanitarie
Si è discusso dell’importanza delle competenze in sanità, della formazione e della valorizzazione delle risorse umane, al convegno organizzato a Ferrara dalla Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) e dal coordinamento regionale Emilia-Romagna. All’evento hanno preso parte esponenti delle istituzioni, del mondo accademico e del management di Aziende sanitarie protagoniste di esperienze innovative sul
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