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Iss, epatiti virali in diminuzione in Italia

ROMA (ITALPRESS) – Si conferma nel 2021 il trend in diminuzione di tutte le epatiti virali acute A, B e C. L’ultimo bollettino del Sistema epidemiologico integrato delle epatiti virali acute-SEIEVA, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), infatti, aggiornato al 31 dicembre 2021 conferma il calo dell’incidenza. Nel corso del 2021 sono stati notificati al

ROMA (ITALPRESS) - Si conferma nel 2021 il trend in diminuzione di tutte le epatiti virali acute A, B e C. L'ultimo bollettino del Sistema epidemiologico integrato delle epatiti virali acute-SEIEVA, coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), infatti, aggiornato al 31 dicembre 2021 conferma il calo dell'incidenza. Nel corso del 2021 sono stati notificati al SEIEVA 126 casi di Epatite A, soprattutto da parte di regioni del centro-nord, quali Friuli Venezia-Giulia, Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna e Veneto. Si registra dunque un lieve incremento dell'incidenza (0,25/100.000) rispetto all'anno precedente (0,19/100.000 nel 2020), ma si conferma il trend in diminuzione degli ultimi anni dopo l'epidemia del 2017-2018.
Nel corso del 2021 sono stati segnalati 89 casi di Epatite B acuta, soprattutto da parte di regioni del centro-nord, quali Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio. Si registra dunque una lieve diminuzione dell'incidenza (0,18/100.000) rispetto all'anno precedente (0,21/100.000 nel 2020), e si conferma il trend in diminuzione degli ultimi anni.
Nel corso del 2021 sono stati notificati al SEIEVA 24 nuovi casi di epatite C acuta, con un'incidenza di 0,05 casi per 100.000 abitanti: sebbene sia in lieve aumento rispetto a quella del 2020 (0,04/100.000), in generale si conferma il trend in diminuzione degli ultimi 13 anni. Se si escludono gli ultimi 2 anni, caratterizzati dall'emergenza pandemica si osserva un progressivo incremento dei casi, fino ad un allineamento con i casi segnalati di epatite C. Si evidenzia, oltre all'andamento crescente, un picco epidemico nel 2019, legato a diversi focolai che si sono verificati nelle Regioni Marche, Lazio e Abruzzo e legati al consumo di carni di maiale e cinghiale. In tutto il periodo di osservazione gli uomini sono più colpiti delle donne e, per quanto riguarda le fasce di età, si evidenzia una maggiore incidenza nei soggetti di età =55 anni, mentre in passato il carico maggiore era nelle fasce 25-34 e 35-54 anni di età, maggiormente esposte ai viaggi in aree a maggior rischio.
(ITALPRESS).

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