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Bracco festeggia 95 anni e torna nella sede storica di Lambrate

MILANO (ITALPRESS) – Il gruppo chimico-farmaceutico celebra il suo 95° anniversario annunciando il rientro nella sede di via Folli a Milano. Da lì, nel primo Dopoguerra, partì la crescita globale di uno dei grandi protagonisti del Made in Italy. Un’epopea imprenditoriale nel campo delle Life Sciences e dell’imaging diagnostico che ora il sito dell’Archivio Storico

MILANO (ITALPRESS) - Il gruppo chimico-farmaceutico celebra il suo 95° anniversario annunciando il rientro nella sede di via Folli a Milano. Da lì, nel primo Dopoguerra, partì la crescita globale di uno dei grandi protagonisti del Made in Italy. Un'epopea imprenditoriale nel campo delle Life Sciences e dell'imaging diagnostico che ora il sito dell'Archivio Storico digitale Bracco racconta con un avvincente storytelling. L'importante traguardo è stato al centro dell'evento "Bracco: Ritorno al futuro", che si è svolto nel Teatrino di Fondazione Bracco in via Cino del Duca a Milano, a cui hanno partecipato, oltre a Diana Bracco e a Fulvio Renoldi Bracco, Guido Guerzoni, professore di Museum Management all'Università Luigi Bocconi, l'architetto partner di General Planning Francesco Prennushi e il presidente di Assolombarda Alessandro Spada. Il gruppo, con oltre 3.700 dipendenti, un fatturato di circa un miliardo e 700 milioni di euro e investimenti in attività di Ricerca e Innovazione pari al 10% dei ricavi, compie 95 anni. L'1 luglio del 1927, infatti, in uno stabile di Piazzale Susa a Milano nasceva la società commerciale farmaceutica con 17 dipendenti fondata da Elio Bracco, di origine istriana, patriota e fervente irredentista.
"Siamo davvero orgogliosi dei risultati ottenuti in questi 95 anni da quattro generazioni della nostra famiglia e da una straordinaria comunità di collaboratori", afferma Diana Bracco, presidente e ceo del Gruppo. "Un successo conseguito investendo sempre nell'azienda e puntando con coraggio e costanza su ricerca e innovazione, con l'obiettivo di migliorare la vita delle persone attraverso prevenzione d'avanguardia e diagnostica di precisione", aggiunge. Quella di Bracco è una storia emblematica del Made in Italy nel campo delle Life Sciences, che ora viene raccontata al mondo grazie all'Archivio Storico digitale, anche in lingua inglese. Un sito dove si può scoprire anzitutto l'epopea imprenditoriale del Cavaliere del Lavoro Fulvio Bracco, che, insieme a Leopoldo Pirelli e Adriano Olivetti, è stato tra i grandi pionieri dell'industria italiana del Dopoguerra. Un viaggio nel tempo suddiviso in cinque sezioni - famiglia, azienda, innovazione, sostenibilità e cultura - ricco di documenti, foto inedite, storie e podcast da ascoltare da cui emergono i valori che rappresentano il patrimonio genetico di Bracco. "L'heritage è per le aziende una leva strategica", spiega Diana Bracco, "un elemento che le rende uniche e le distingue dai concorrenti. Sul corporate heritage è giusto investire anche perchè rafforza l'identità e la cultura d'impresa, cementa il senso di appartenenza e l'engagement delle persone, e fornisce una bussola per l'agire di domani. La storia, si sa, plasma il futuro, ed è per questo che dico sempre ai giovani che devono avere memoria di cosa è accaduto prima di loro per poter tendere al cambiamento e a un miglioramento continuo".
A questo riguardo, la presidente Bracco ricorda un passaggio dell'autobiografia di suo padre: "Con la fine del conflitto mondiale", scriveva Fulvio Bracco, "eravamo ridotti molto male, mancavano materie prime e prodotti. Difficili prove ci attendevano, ma abbiamo saputo superarle e trovare la via per un futuro di crescita dell'azienda". Un messaggio di fiducia ancora oggi di grande attualità visto che le imprese stanno affrontando con coraggio i drammatici effetti combinati della guerra in Ucraina, della crisi energetica e della lunga pandemia. In occasione di questo 95esimo anniversario, il Gruppo Bracco ha appunto annunciato il ritorno nello storico sito di Lambrate, il cui recupero architettonico è quasi concluso. Un vero ritorno al futuro. "Lì abbiamo le nostre radici", sottolinea Diana Bracco, "certo abbiamo fatto una scelta affettiva, ma abbiamo anche preso una decisione strategica all'insegna della sostenibilità: quella di privilegiare l'uso del sito preesistente al consumo di nuovi suoli. Una scelta a favore della tutela dei green field che nei decenni scorsi avevamo già messa in pratica nei nostri stabilimenti e laboratori di Ceriano Laghetto a circa 30 chilometri da Milano e di Torviscosa in Friuli".
Per quanto riguarda la sostenibilità, il nuovo headquarter di via Folli, di quasi 10 mila metri quadri, sarà tutto all'insegna dell'efficienza e del rispetto per l'ambiente. Dotato di certificazione 'Leed Gold', avrà una facciata isolante ad alte prestazioni, soluzioni tecnologiche all'avanguardia, fonti energetiche rinnovabili, un ridotto impatto degli impianti e una significativa piantumazione di nuovi alberi. "La scelta di recuperare il passato è una sfida che risponde alle esigenze del futuro: la sostenibilità, l'innovazione e la valorizzazione delle persone. Valori fondanti della nostra cultura", afferma Fulvio Renoldi Bracco, vicepresidente e ceo di Bracco Imaging. "Partendo dalla volontà di rispettare l'ambiente, abbiamo creato un luogo di lavoro innovativo e dinamico per scrivere un nuovo capitolo di una storia di successo imprenditoriale. Consapevoli che tutto questo si tradurrà in un miglior servizio alla nostra comunità. Rispondere al futuro vuol dire anche guardare ai giovani talenti e sostenerli nella loro crescita professionale, certi che saranno poi loro a diffondere i valori di Bracco". Nell'ambito delle celebrazioni per il suo 95esimo anniversario, Bracco ha inoltre organizzato una serata speciale al Teatro alla Scala riservata ai propri dipendenti.
In cartellone l'opera "Il matrimonio segreto" di Domenico Cimarosa, melodramma giocoso in tre atti: un progetto dell'accademia scaligera con la regia di Irina Brook e l'orchestra diretta da Ottavio Dantone. "Il Gruppo Bracco è da sempre parte integrante del tessuto economico e sociale in cui agisce", conclude Diana Bracco. "Per questo puntiamo - anche con i progetti della nostra Fondazione che, ad esempio, è socio fondatore dell'Accademia del Teatro alla Scala - sulla sostenibilità, sulla responsabilità sociale, e sulla diffusione della cultura quale strumento di un armonico progresso umano. Perchè scienza e bellezza sono due aspetti del medesimo impegno".

- foto xa1/Italpress -

(ITALPRESS).

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