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Cellule immunitarie 'equilibriste' per non diventare tumori

Le cellule guardiano del sistema immunitario, i linfociti B, sono costrette a rimaneggiare pesantemente il loro Dna per produrre anticorpi mirati contro il nemico: per evitare che queste alterazioni genetiche degenerino in un tumore usano un dispositivo di sicurezza, la proteina Tia1, che in caso di bisogno attiva istantaneamente i meccanismi di riparazione. Lo dimostra lo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications e condotto in Gran Bretagna, dal Babraham Institute di Cambridge.

"I linfociti B si muovono lungo una linea molto sottile", spiega il primo autore dello studio, Manuel Diaz-Munoz. "Devono riarrangiare il Dna per produrre anticorpi efficaci contro l'infezione, ma se lo alterano troppo la cosa può diventare pericolosa. E' una situazione difficile da gestire da un punto di vista biochimico. La proteina Tia1 serve proprio a controllare la produzione delle proteine necessarie alla riparazione del Dna: consente ai linfociti B una risposta immediata, in modo che possano prontamente riparare il Dna" prima che le alterazioni inneschino il processo di trasformazione tumorale.

Questa scoperta cambia radicalmente la visione dei meccanismi di riparazione nei linfociti B. Prima si pensava che i geni riparatori si attivassero solo al bisogno, mentre in realtà sono continuamente accesi e copiati in molecole di Rna messaggero: queste vengono poi bloccate e raggruppate in granuli da Tia1, che al bisogno le rilascia istantaneamente, in modo che possano essere usate come stampo per produrre in tempi brevissimi tutte le proteine riparatrici necessarie. "Questo è un meccanismo molto interessante e poco conosciuto, che stiamo iniziando a comprendere solo ora", commenta uno degli autori dello studio, Martin Turner. "Questo controllo della produzione delle proteine è importante anche in altre cellule sane e malate, e sarà interessante scoprire se simili sistemi esistono anche in altri posti". 

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