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La nuova mappa delle correnti per l'Artico, utile per le future rotte

Una mappa delle nuove correnti dell'Artico, che aiuterà a stabilire nuove rotte per quando l'oceano sarà navigabile, è tra i risultati preliminari della campagna 'High North 17' i cui dati sono stati presentati oggi a Roma allo Stato Maggiore della Marina.

"I risultati più importanti di questa missione - spiega Roberta Ivaldi coordinatrice scientifica della campagna - sono la mappatura dei fondali di aree inesplorate" che permetteranno di aumentare "la sicurezza della navigazione per poter tutelare un ambiente così fragile e complesso quale quello artico". E' stata identificata inoltre "una corrente di acqua più densa e fredda su un fondale che ha registrato le variazioni climatiche del passato e che attualmente interagisce con una dinamica particolare che può andare a influenzare le dinamiche delle masse di acqua e aria dell'Artico".

La campagna vede il ritorno della Marina Militare e dell'Istituto Idrografico nell'Artico con una missione di ricerca scientifica, dopo quasi 90 anni dall'impresa di Alberto Nobile con il dirigibile Italia. Le attività di ricerca, iniziate a Reykjavik il 9 luglio e terminate a Tromso il 29 luglio hanno studiato 650 chilometri quadrati di aree inesplorate, raccogliendo dati di geofisica marina relativi all'atmosfera, masse di acqua e fondali marini.

La ricerca ha visto il coinvolgimento di diversi enti di ricerca nazionali, quali il Consiglio nazionale delle Ricerche (CNR), l'Enea e l'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), oltre al Centre for Maritime Research and Experimentation (CMRE) della NATO. 

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