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Caccia alla vita nello spazio, spunta un 'falso indizio'

Cattive notizie per chi va a caccia di vita nello spazio: una molecola considerata finora come una prova della presenza di organismi viventi su altri pianeti, nota come clorometano o Freon-40, potrebbe avere in realtà anche un'origine non biologica. A smascherare questo 'falso indizio' sono stati il telescopio Alma dell'Osservatorio europeo australe (Eso) in Cile e la sonda Rosetta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), che hanno individuato questa sostanza per la prima volta nello spazio, rispettivamente intorno ad un gruppo di stelle 'bambine' e nell'atmosfera della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.

La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Astronomy, indica che il Freon-40 si può formare spontaneamente nelle nubi interstellari, persistendo abbastanza a lungo da diventare parte di un sistema solare in formazione.

Oltre alla scoperta della molecola intorno alla cometa 67-P, fatta grazie allo strumento 'Rosina' di Rosetta, ciò che più ha sorpreso i ricercatori è stato il ritrovamento del Freon-40 nella culla di stelle IRAS 16293-2422, distante 400 anni luce da noi. "Non avevamo previsto la sua formazione e siamo stati sorpresi di trovarlo in simili concentrazioni", afferma la ricercatrice Edith Fayolle, del Centro Harvard-Smithsonian per l'astrofisica a Cambridge, negli Usa.

"Ora è chiaro che queste molecole si formano facilmente nelle culle di stelle, e questo ci dà qualche indizio riguardo all'evoluzione chimica dei sistemi solari, incluso il nostro". "La scoperta di composti organo-alogenati nel mezzo interstellare ci fa capire qualcosa di più delle condizioni iniziali della chimica organica sui pianeti, un passo importante verso l'origine della vita", aggiunge la collega Karin Oberg. "Stando alla nostra scoperta, i composti organo-alogenati potrebbero essere stati dei costituenti della zuppa primordiale, sia sulla Terra bambina che su giovani esopianeti rocciosi".

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