Quattro occhi vedono meglio di due: è questo il principio che ha ispirato la nascita del 'social network' per auto intelligenti, un sistema wi-fi che consente ai veicoli di dialogare fra loro condividendo in tempo reale le informazioni raccolte dai loro sensori per migliorare la sicurezza stradale. Questa tecnologia 'figlia' dell'Internet delle cose è stata messa a punto in Svizzera, al Politecnico Federale di Losanna (Epfl), e in futuro potrà facilitare manovre ad alto rischio di incidenti come i sorpassi, permettendo all'auto che supera di vedere anche ciò che sta fuori dal suo campo visivo grazie alla cooperazione dei sensori del veicolo davanti.
Il sistema è stato sperimentato con successo su due comuni auto elettriche, che i ricercatori hanno equipaggiato con una videocamera Mobileye (capace di calcolare il rischio di collisione), un sistema di localizzazione, un router per le comunicazioni wi-fi, un computer per far girare il software con gli algoritmi per la 'percezione cooperativa' e infine una batteria per alimentare l'intero apparato. "Queste non erano auto a guida autonoma, ma le abbiamo rese comunque intelligenti usando degli strumenti standard già disponibili sul mercato", spiega Alcherio Martinoli, responsabile del Laboratorio di algoritmi e sistemi per l'intelligenza distribuita (Disal).
Una delle difficoltà maggiori incontrate dai ricercatori è stata quella di integrare i dati provenienti dai due veicoli tenendo conto della loro posizione relativa nello spazio: questo per evitare un pericoloso 'sdoppiamento' della vista, con le auto che interpretano il passaggio dello stesso pedone come se in realtà ce ne fossero due.
Oltre a rendere la guida più sicura, il social network delle auto potrebbe ottimizzare la traiettoria dei veicoli, riducendo i consumi e migliorando i flussi del traffico. Rimangono però molte questioni aperte, come quella della responsabilità in caso di incidente.
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