Si sono avvicinate l'una all'altra in una pericolosa danza a spirale fino a fondersi in un'esplosione ascoltata e vista all'unisono da 70 strumenti, come un fuoco d'artificio a festeggiare la nascita della nuova astronomia. La coppia di stelle più osservate, 'ascoltate' e fotografate di tutti i tempi si chiama AT2017gfo ed è fra gli oggetti più bizzarri ed estremi del cosmo. Sono relitti cosmici, quello che resta di stelle molto antiche e gigantesche giunte alla fine della loro vita ed esplose come supernovae. Dopo l'esplosione sono collassate, diventando incredibilmente compatte.
Per avere un'idea della loro densità "potremmo immaginare l'intera umanità schiacciata in una zolletta di zucchero", ha osservato Paolo D'Avanzo, dell 'osservatorio di Brera dell'Istituto Nazionale di Astrofica (Inaf).
I 70 telescopi sono stati puntati su questa coppia di stelle distante 130 milioni di anni luce, "ossia 2.000 volte più lontane della galassia più vicina", ha detto il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Roberto Battiston. Eppure il segnale che hanno 'inviato' attraverso le onde gravitazionali è stato il più forte e il più vicino mai ricevuto finora. E' valsa la pena osservarle perché nella coppia di stelle la materia non è più composta di atomi con nuclei fatti di protoni e neutroni, ma è fatta quasi esclusivamente di neutroni.
"E' la prima volta che è possibile avere indicazioni quantitative su come è fatta materia in quelle condizioni", ha detto Gianluca Gemme, coordinatore nazionale del rivelatore Virgo per l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Al momento della fusione e della grande esplosione la materia è stata liberata con un'abbondanza di neutroni che ha permesso di vedere in diretta la nascita degli elementi pesanti. Difficile dire se adesso è nata una nuova stella di neutroni oppure se ciò che resta delle due stelle ha già generato un buco nero. "Sono dettagli del processo - ha concluso Gemme - che ancora non conosciamo. Stiamo esplorando un territorio ignoto".