Diventano musica i dati raccolti da una delle missioni spaziali più avventurose, quella della sonda Voyager 1, che in 40 anni ha attraversato il Sistema Solare fino a raggiungerne i confini. I dati raccolti durante questo lunghissimo viaggio sono diventati una melodia cosmica di tre minuti grazie a compositori d'eccezione di due università britanniche: Domenico Vicinanza, dell'Università Anglia Ruskin, e Genevieve Williams, dell'Università di Exeter.
La prima mondiale è in programma negli Stati Uniti, a Denver,a margine della Conferenza internazionale sul supercalcolo, quando in Italia saranno le 4 del mattino della notte tra il 13 e il 14 novembre. In rete, però, è già possibile ascoltare un estratto di 45 secondi della composizione.
"La nostra orchestrazione - ha detto Vicinanza - è stata ispirata da una delle missioni più di successo di tutti i tempi. La musica può aiutare a condividere aspetti del viaggio di Voyager 1 che possono non apparire chiari con grafici e dati".
Dopo aver fatto visita a Giove, Saturno, Urano e Nettuno, la Voyager 1 ha iniziato negli ultimi 5 anni a esplorare lo spazio interstellare, superando le colonne d'Ercole del Sistema Solare.
Ha infatti oltrepassato i confini delimitati dal vento solare, un flusso di particelle cariche che sulla Terra disegna spettacolari aurore e nello spazio plasma intorno al Sole un'invisibile bolla, l'eliosfera, che ci separa dal resto dell'Universo. La sonda si trova, infatti, a più di 21 miliardi di chilometri dal Sole, più di 140 volte la distanza media tra la Terra e il Sole, che è pari a circa 150 milioni di chilometri.
Una speciale compilation si trova anche a bordo della stessa Voyager 1, e della sonda gemella Voyager 2: un disco di rame dorato, simile ai vecchi 33 giri, su cui sono registrate musiche, suoni e immagini della Terra. Un messaggio in bottiglia cosmico lanciato nello spazio profondo.
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