Mercoledì 30 Ottobre 2024

Bioeconomia, in Italia vale 251 miliardi

La bioeconomia in Italia vale oltre 251 miliardi di euro (fonte: Pictures of Money, Flickr) - © ANSA

La bioeconomia in Italia è un mercato che vale oltre 251 miliardi di euro e dà lavoro a circa 1,7 milioni di persone: manca però un supporto finanziario adeguato che permetta di rafforzare e accelerare lo sviluppo su scala industriale delle tecnologie. A scattare questa istantanea sono gli esperti riuniti nel primo evento nazionale dedicato ai progetti innovativi nella bioeconomia circolare.

L'iniziativa è promossa dal cluster nazionale della chimica verde Spring, da Assobiotec (l'associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica) e dal Gruppo Intesa Sanpaolo, con l'obiettivo di fare incontrare imprese e progetti innovativi alla ricerca di capitali con gli investitori finanziari e corporate di tutto il mondo.

L'interesse per l'Italia del biotech è nei fatti sempre più forte, come spiega Josko Bobanovic, responsabile per le biotecnologie industriali della francese Soffinova Partners, tra i maggiori Venture Capital europei nel settore della bioeconomia. "In Italia troviamo un ambiente molto vivace e un importante supporto anche politico", afferma Bobanovic. "Ci sono molte tecnologie interessanti, start-up mature e aziende che hanno già raccolto importanti successi: il nostro obiettivo è trovare nuovi progetti interessanti e profittevoli da sostenere, in linea con le richieste del mercato".

"Per consentire alla bioeconomia di crescere - aggiunge Giulia Gregori, segretario generale del Cluster Spring e componente del Comitato di Presidenza di Assobiotec - è fondamentale rafforzare e accelerare lo sviluppo su scala industriale delle tecnologie mediante un supporto finanziario adeguato. Questo significa diversificare strategicamente il rischio connesso al cosiddetto scale-up, con adeguate misure tanto a livello europeo quanto a livello italiano. Inoltre, è necessario un meccanismo di incentivazione per le grandi società che vedono nella collaborazione con le start-up che portano nuove tecnologie sul mercato una leva per l'espansione della bioeconomia".

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