L'elettronica si prepara a mettere il turbo, con dispositivi elettronici sempre più compatti e veloci, grazie alla luce: è la promessa di un interruttore molto particolare, descritto sulla rivista Nature nanotechnology e messo a punto fra Italia e Germania. E' il primo interruttore capace di accendere e spegnere il flusso degli elettroni che si muovono nei metalli e le cui unità si chiamano plasmoni.
"Nell'elettronica tradizionale sono i transistor che, con la loro capacità di far passare o meno un segnale, accendono e spengono un dispositivo. Ora la possibilità di passare da uno stato 'on' a uno stato 'off' rapidamente, controllando l'accensione e lo spegnimento di onde di plasmoni, è estremamente incoraggiante per una futura elettronica ultra-veloce basata sui plasmoni di superficie, uno degli obiettivi della plasmonica", spiega Miriam Vitiello, dell'Istituto di Nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (Nano-Cnr) e della Scuola Normale Superiore di Pisa, che ha condotto la ricerca in collaborazione con l'Università di Regensburg.
La lucentezza tipica dei metalli si deve agli elettroni che si muovono liberamente nel materiale, riflettendo la luce. Illuminando il metallo, quindi, si possono generare delle onde sulla superficie di questo mare di elettroni, chiamate plasmoni di superficie. Quando la luce è concentrata su un punto di pochi milionesimi di millimetro, genera plasmoni che si propagano sulla superficie del materiale in modo circolare. Adesso è arrivato il primo interruttore capace di accendere e spegnere i plasmoni. E' stato realizzato utilizzando,anziché un metallo, uno dei nuovi materiali sottili come un atomo, chiamato fosforene, impilato in una struttura a strati.
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