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Il Cnr è tra i 200 centri più innovativi del mondo

Il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) è tra i 200 centri di ricerca più innovativi del mondo nella classifica stilata dalla rivista Nature e basata sugli articoli più citati dagli autori di brevetti. L'istituto risulta al 137/mo posto su 200 ed l'unica unica realtà italiana in una classifica che vede ai vertici tre centri americani: l'Istituto di ricerca Scripps (Tsri),  l'università Rockefeller e l'Istituto di tecnologia del Massachusetts (Mit).

"Un gran risultato per il Cnr", ha rilevato il presidente dell'ente, Massimo Inguscio, perché "dimostra come l'ente sia capace di generare conoscenza scientifica che, in molti casi, si traduce in nuovi prodotti con un alto contenuto di innovazione tecnologica. Bisogna fare in modo che, ancor meglio, ad utilizzare questi risultati siano, prima di tutto, le industrie del nostro Paese". La rivista Nature, prosegue Inguscio, "dedica molta attenzione a questo aspetto, dotandosi di una metodologia che fornisce, anno per anno, informazioni comparative sulla performance delle istituzioni di ricerca sparse nel mondo. Da quest'anno, viene esplicitamente valutato l'impatto della ricerca scientifica sulla capacità di produrre innovazione tecnologica. È così che il Consiglio nazionale delle ricerche risulta presente nella top-200 delle migliori Istituzioni mondiali di ricerca". Questa classifica, conclude Inguscio, tiene conto della "connessione tra la ricerca di altissima qualità con la nascita e la commercializzazione di nuovi prodotti e servizi. L'analisi si basa sui riferimenti che gli autori di brevetti nel mondo fanno ai lavori scientifici pubblicati dalle diverse istituzioni di ricerca". 

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