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Dallo spazio vista un'anomalia, forse una spia della materia oscura

Un'anomalia nel flusso dei raggi cosmici, le particelle ad alta energia che arrivano dalle profondità dello spazio generate da misteriosi 'acceleratori': potrebbe essere la prima spia indiretta della misteriosa materia oscura che occuperebbe circa il 25% dell'universo, ma la cui natura è ancora del tutto sconosciuta. A rilevare il segnale, descritto sulla rivista Nature, è l'esperimento internazionale Dampe (DArk Matter Particle Explorer) basato sul satellite dell'Accademia Cinese delle Scienze e noto con il nomignolo Wukong, che significa 'Re delle scimmie'.

All'esperimento ha partecipato anche l'Italia, con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e con le università di Perugia, Bari e Lecce, accanto alla Svizzera. "Abbiamo visto una 'piega', una brusca variazione", ha rilevato uno degli autori italiani della ricerca, Giovanni Ambrosi, della sezione dell'Infn presso l'università di Perugia. Fino all'energia di 10,9 miliardi di elettronvolt (TeV) il segnale che si osserva corrisponde a una linea retta, mentre subito dopo l'inclinazione della linea varia: "è un'indicazione del fatto che le sorgenti che generano queste particelle hanno un motore, una sorta di acceleratore cosmico, con caratteristiche diverse rispetto a quelle attese sulla base delle misure fatta in precedenza", ha spiegato Ambrosi.

"Questo - ha aggiunto - potrebbe essere legato a una nuova fisica, il candidato più ovvio della quale è la materia oscura". Si tratta di "un'indicazione decisamente indiretta di un'eventuale materia oscura e del fatto che esistono fenomeni che non ci saremmo aspettati. Di conseguenza - ha osservato - è necessario pensare nuovi modelli teorici". Su questa base in futuro si potranno andare a cercare nuovi dati con nuovi esperimenti.

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