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Invertebrati a dimensione variabile, per il clima

Insetti, ragni, crostacei, e con essi molti altri invertebrati, stanno diventando più piccoli o più grandi  a causa delle temperature più alte. Lo ie condotta in collaborazione con gli italiani Diego Fontaneto, dell’Istituto per lo studio degli ecosistemi del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ise) ed Elena Piano, dell’Università di Torino. 

I ricercatori hanno studiato 10 gruppi di invertebrati, terrestri e acquatici, che vivono sia in aree urbane che in territori agricoli o in habitat naturali. Lo studio è stato condotto in Belgio e dimostra che le dimensioni degli invertebrati sono legate all’intero ecosistema. E' stata osservata, in particolare, la riduzione del 20% delle dimensioni di alcuni coleotteri e del 45% di alcuni crostacei che fanno parte del plancton d’acqua dolce e sono alla base della catena alimentare.

In altri ambienti, invece, le dimensioni degli invertebrati possono aumentare. E' quanto accade nelle aree urbane: dove, ha detto Fontaneto, “alcune specie di farfalle diurne diventano in media del 10% più grandi, e di alcune falene notturne, cavallette e grilli che crescono del 20%”

La falena Spilosoma lubricipeda, comune in Belgio. Nelle città diventa più grande (fonte: Maarten Jacobs)

Anche mammiferi e uccelli, potenzialmente non influenzati da temperature superiori di pochi gradi, subiscono indirettamente gli effetti che il riscaldamento provoca sull’ecosistema, a causa della perdita di prede: "devono infatti investire maggiori energie - ha spiegato Fontaneto - per ottenere la stessa quantità di cibo, catturando un numero maggiore di prede sempre più piccole. Lo studio - ha concluso - fornisce le basi per elaborare un’adeguata pianificazione urbana, aumentando ad esempio la presenza di aree verdi”.

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