Per la prima volta è stata fatta luce sul funzionamento a livello atomico del grande sarto che cuce su misura i geni e il cui malfunzionamento è coinvolto in più di 200 malattie nelluomo, compresi vari tipi di cancro. Lo studio, pubblicato sulla rivista dellAccademia americana delle Scienze (Pnas) parla italiano. Condotto dai ricercatori della Sissa di Trieste e dellIstituto Officina dei Materiali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iom), coordinati da Lorenzo Casalino e Alessandra Magistrato, potrebbe essere la chiave per lo sviluppo di nuovi farmaci.
I ricercatori italiani, grazie a raffinate simulazioni al computer, hanno studiato una complessa struttura cellulare fatta da centinaia di proteine e 5 Rna, il cugino del Dna, denominata spliceosoma. Un apparato che taglia e incolla pezzi diversi di geni, cucendoli in modo corretto allinterno delle cellule. Nel gene ci sono alcuni frammenti, detti esoni, che codificano proteine e altri che invece non contengono questo tipo dinformazione, gli introni, ha chiarito Casalino. Per avere uninformazione corretta ed efficace - ha aggiunto - questi ultimi devono essere eliminati in un processo di taglio e cucito precisissimo.
Il minimo errore può, infatti, alterare linformazione genica, con effetti anche gravi per lattività della cellula e la salute dellintero organismo. Abbiamo studiato questo complesso nel lievito, ha precisato Casalino. Il nostro è un primo passo utile a comprendere anche il funzionamento dello spliceosoma umano, con lobiettivo - ha concluso - di sviluppare in futuro farmaci che agiscano su questo complesso cellulare.
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