La riabilitazione diventa un gioco nei bambini non vedenti o ipovedenti, grazie ai suoni emessi da un semplice braccialetto. Facilmente indossabile, aiuta i bambini a sentire i movimenti del proprio corpo, permettendo ai terapisti di svolgere divertenti attività educative per monitorarne, attraverso il suono, i progressi. È stato sviluppato da Monica Gori, Giulia Cappagli e Chiara Martolini, ricercatrici dellUnità per le persone con disabilità visive dellIstituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova, e sarà possibile provarlo alla Maker Faire di Roma dal 12 al 14 ottobre.
Realizzato nellambito di un progetto europeo, il dispositivo si chiama ABBI - K (Audio Bracelet for Blind Interactions) e comprende il braccialetto sonoro vero e proprio e un kit di altoparlanti gestiti tramite unapp per smartphone. Produce un suono grazie al quale un bambino in assenza di stimoli visivi - spiega Monica Gori - può capire non solo come si sta muovendo il proprio corpo, ma anche quali sono i movimenti delle altre persone intorno, ha aggiunto.
ABBI-K è stato sperimentato in Italia su una quarantina di bambini, dai 3 a 18 anni, grazie al contributo di diversi centri di riabilitazione della disabilità visiva, a Genova, Lecco e Trento. I risultati sono stati positivi, mostrando miglioramenti delle capacità spaziali in soli tre mesi. Lutilizzo a partire dai primi anni di vita di semplici strumenti di riabilitazione - concludono le ricercatrici dellIit - potrà aiutare a migliorare sia la qualità di vita dei bambini con disabilità visive che la loro inclusione sociale. Per questo, è già stata avviata la procedura per permettere la vendita del braccialetto sonoro come dispositivo medico in Europa.