Trovate le tracce della collisione cosmica avvenuta 10 miliardi di anni fa tra la Via Lattea e la galassia gigante Gaia-Encelado: le stelle di questultima brillano ancora nellalone della nostra galassia. I dettagli sono illustrati nello studio pubblicato sulla rivista Nature dal gruppo dellUniversità olandese di Groninga, coordinato dallastronoma Amina Helmi.
Gli autori hanno cercato i resti fossili di Gaia-Encelado allinterno della Via Lattea studiando composizione chimica, posizione e traiettoria delle stelle nellalone galattico, per ricostruirne formazione ed evoluzione.
Rappresentazione artistica della collisione tra Gaia-Encelado e Via Lattea (fonte: ESA: Koppelman (composizione), Villalobos e Helmi (simulazione); NASA/ESA/Hubble (immagine), CC BY-SA 3.0 IGO)
Galassie come La Via Lattea, secondo le attuali teorie, sono infatti il frutto di collisioni con altri oggetti celesti, che ne hanno plasmato forma e dimensioni. Come la galassia Encelado, dal nome del gigante della mitologia greca nato dallunione tra la dea della terra Gaia e il dio del cielo Urano.
Per trovare le tracce di quell'antichissima collisione il gruppo di Helmi ha analizzato i dati della missione Gaia dellAgenzia Spaziale Europea (Esa), della quale la stessa astronoma è fra i responsabili e che in aprile ha reso pubblico il catalogo più dettagliato delle stelle della nostra galassia, con più di 1,7 miliardi di stelle scandagliate.
La struttura della Via Lattea (fonte: NASA/JPL-Caltech; right: ESA; layout: ESA/ATG medialab)
Le analisi mostrano che limpronta di molte stelle dellalone è diversa dalle quelle native della Via Lattea. Non ci aspettavamo - ha commentato Helmi - che la maggior parte delle stelle dellalone della Via Lattea avesse unorigine legata alla collisione con Gaia-Encelado. Queste stelle - ha concluso - sono i detriti della collisione avvenuta miliardi di anni fa.
Rappresentazione grafica dei detriti stellari generati dalla collisione tra Gaia-Encelado e Via Lattea (fonte: ESA: Koppelman (composizione), Villalobos e Helmi (simulazione); CC BY-SA 3.0 IGO)
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