Gli auguri di Luca Parmitano alla Stazione Spaziale. La più grande struttura mai costruita in orbita compie 20 anni e viene festeggiata dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) in collegamento da Baikonur, nel Kazakhstan, dove l'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) si sta addestrando in vista della missione Beyond.
"E' il più grande esempio di come sia possibile raggiungere un obiettivo importante al di là di qualsiasi ideologia", l'ha definita l'astronauta. "L'augurio è che possa portarci ancora più lontano", ha aggiunto AstroLuca dalla base di Baikonur, nel Kazakhstan, dove si sta addestrando come membro dell'equipaggio di riserva dei tre colleghi che partiranno il 3 dicembre. La Stazione Spaziale, ha proseguito, "rappresenta un percorso che dal sogno mi ha portato al primo volo e che ora mi porta vicino al raggiungimento di un altro obiettivo importante, che è il comando della stazione orbitale".
Pensando infine ai giovani di 20 anni, che non hanno mai conosciuto un mondo senza la Stazione Spaziale, l'augurio è che la più grande struttura mai costruita in orbita "rappresenti un sogno possibile in un mondo in cui la scienza e la tecnologia, e con esse la voglia di spingersi oltre, possano superare ogni difficoltà".
I sei esperimenti italiani della missione Beyond
Preparare l'uomo al futuro dell'esplorazione spaziale è il filo rosso dei sette esperimenti italiani della missione Beyond di Luca Parmitano, che prevedono un grande contributo da parte dell'industria italiana e un impegno notevole in termini di tempo. Saranno analizzati gli effetti dei raggi cosmici sull'organismo degli astronauti: la sfida più grande per la sicurezza dei futuri voli su Luna e Marte (Lidal).
Si studieranno anche gli effetti della microgravità sul processo di rigenerazione cellulare (Xenogriss, al quale collaborano gli studenti dell'Itis 'A. Maeucci' di Firenze), sull'alimentazione (Nutriss) e sull'udito degli astronauti (Acoustic Diagnostics), così come su alcuni processi tipici di malattie degenerative del sistema nervoso (Amyloid Aggregation). Un altro esperimento (Mini-Euso) osserverà invece l'atmosfera terrestre dallo spazio per studiare fenomeni come fulmini e meteore.
Iperdrone è il test finalizzato a sviluppare un sistema di rientro a Terra dalla bassa orbita terrestre. "Pensando alle future missioni su altri pianeti - ha detto l'astronauta - esperimenti come questi ci permettono di raggiungere traguardi sempre più esterni e ci aiutano a capire meglio come funziona il nostro corpo in condizioni di microgravità". Un'altra sfida sarà trovarsi a tu per tu con Cimon, la prima forma di intelligenza artificiale mai salita sulla Stazione Spaziale: "dovremo capire se siamo in grado di interagire nel caso dei viaggi interplanetari e se davvero l'intelligenza artificiale sarà in grado di aiutarci. Sicuramente ci sono grandi potenzialità".
La Stazione Spaziale Internazionale
La Stazione Spaziale Internazionale è stata costruita pezzo dopo pezzo come un Lego, fino a diventare il più grande avamposto dell'umanità nello spazio: anche l'Italia ha avuto un ruolo di primo piano, lanciando nel 2011 il suo modulo abitativo permanente Leonardo. Ad oggi la Iss rappresenta il più importante e ambizioso programma di cooperazione internazionale nel campo scientifico e tecnologico. Gestita da cinque agenzia spaziali (la statunitense Nasa, la russa Roscosmos, l'europea Esa, la giapponese Jaxa e la canadese Csa), è stata visitata da 230 persone di 18 Paesi diversi.
Numerosi anche gli italiani che sono saliti a bordo: Umberto Guidoni, che nel 2001 fu il primo astronauta europeo a mettere piede sulla Iss che aveva contribuito ad assemblare; Roberto Vittori, il primo europeo a visitare due volte la Iss; Paolo Nespoli, per ben tre volte sulla Stazione spaziale; Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana nello spazio e la seconda al mondo per tempo di permanenza in orbita; infine Luca Parmitano, che domani sarà in video-collegamento con l'Agenzia spaziale italiana (Asi) per celebrare i 20 anni della Iss e illustrare le attività della prossima missione Beyond, che nel 2019 lo vedrà tornare in orbita per la seconda volta diventando il primo italiano e il secondo europeo al comando della Stazione spaziale.
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