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Relatività di Einstein passa l'esame più accurato di sempre

I satelliti europei Galileo dimostrano la relatività di Einstein con la più elevata accuratezza di sempre: hanno infatti ottenuto la misura più precisa di come le variazioni della forza di gravità alterino il passare del tempo, un effetto previsto dalla teoria elaborata 100 anni fa. Pubblicato sulla rivista Physical Review Letters, il risultato si deve al progetto Great (Galileo gravitational Redshift Experiment with eccentric sATellites), guidato dall'unità di ricerca Syrte (Sistemi di riferimento spazio-tempo) presso l'Osservatorio di Parigi e dal centro tedesco Zarm che è coordinato dal Galileo Navigation Science Office dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa).

 
La ricerca è stata possibile grazie ai dati raccolti in oltre 1000 giorni da due satelliti della costellazione del programma promosso dalla Commissione Ue e realizzato dall'Esa ed è il felice esito di un incidente infelice. Nel 2014, infatti, i satelliti Galileo 5 e 6 sono rimasti bloccati in orbite scorrette, cioè molto ellittiche, da un malfunzionamento del livello superiore del razzo Soyuz, che li aveva portati nello spazio. I controllori di volo dell'Esa erano entrati in azione, eseguendo un audace salvataggio per correggere le orbite dei due satelliti, rendendole più circolari. L'operazione ha consentito di usare i due satelliti nei servizi di ricerca e soccorso di Galileo, ma non nel servizio di posizionamento. Questo perché, nonostante la correzione, le orbite dei due satelliti sono ancora ellittiche e, in più, ogni satellite sale e scende di circa 8500 chilometri due volte al giorno.

Tuttavia, questi cambiamenti di altezza regolari, hanno reso i satelliti preziosi per testare con grande accuratezza la teoria della gravità di Einstein, secondo la quale le variazioni della forza di gravità alterano il passare del tempo e di conseguenza, per esempio, il tempo passa più lentamente vicino a un corpo celeste grande. Questo significa che per un orologio a Terra, che risente di un campo gravitazionale più grande, il tempo passa più lentamente rispetto a un orologio montato su un satellite a circa 20.000 chilometri di altezza, che è la distanza a cui si trovano i satelliti della costellazione Galileo.
Grazie ai dati raccolti in tre anni dai 2 satelliti, che trasportano ultraprecisi orologi atomici maser a idrogeno passivi, i ricercatori sono riusciti a misurare con estrema accuratezza questo effetto, stabilendo che le variazioni della forza di gravità (dovute alle variazioni della distanza dei satelliti dalla Terra) modificano lo scorrere del tempo per gli orologi dei due satelliti Galileo, rispetto agli orologi a Terra, di 4 millesimi di miliardesimo di secondo ogni 13 ore.

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