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Il 'Sole in scatola', per conservare l'energia solare

E' stato chiamato 'sole in scatola' ed ? un dispositivo concepito per immagazzinare l'energia solare prodotta dagli impianti fotovoltaici. Il sistema immagazzina in un serbatoio di silicio fuso l'energia generata dal sole, o anche dal vento, e converte il calore del metallo incandescente in energia elettrica ogni volta che ? necessario. Il sistema ? stato progettato dal gruppo del Massachusetts Institute of Technology (Mit) guidato da Asegun Henry e potrebbe consentire a una piccola citt? di circa 100.000 case di essere interamente alimentata dall'energia solare o eolica non solo quando ci sono sole e vento, ma 24 ore su 24.

Il problema dell'energia solare, come anche di quella eolica, ? che pu? essere prodotta solo quando ci sono sole e vento. Per immagazzinare l'energia prodotta con queste due fonti rinnovabili, sono stati progettati sistemi basati su batterie agli ioni di litio, oppure sistemi che utilizzano turbine a combustibili fossili, ma hanno l'inconveniente di essere entrambi troppo costosi. "Stiamo sviluppando una nuova tecnologia che potrebbe risolvere il problema critico nell'energia rinnovabile, cio? il problema dello stoccaggio" rileva Henry.

"La ragione per cui la nuova tecnologia ? interessante - aggiunge - ? che ? possibile immagazzinare il calore molto pi? a buon mercato rispetto agli attuali sistemi". La nuova tecnologia consiste in un serbatoio, largo 10 metri, fatto di grafite e riempito di silicio liquido, dove l'energia prodotta dalle celle solari o dagli impianti eolici pu? essere immagazzinata a una temperatura di circa 2.400 gradi.

"Disporre di tecnologie per immagazzinare l'energia solare a basso costo e ad alta efficienza ? diventato un imperativo" rileva Addison Stark, dell'American Energy Innovation Council. "Ci sono molte buone idee che stanno venendo alla ribalta in questo momento. In questo caso - aggiunge - lo sviluppo di un blocco allo stato solido abbinato a temperature di stoccaggio incredibilmente elevate spinge i limiti di ci? che ? possibile".

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