Piega le ali come un uccello per attraversare i passaggi più stretti, come una breccia in un muro. È il nuovo tipo di drone progettato per missioni di soccorso: può effettuare ricognizioni e trasportare oggetti su aree colpite da incidenti o calamità naturali, spesso inaccessibili per luomo. Lo ha progettato in Svizzera il gruppo guidato dagli italiani Dario Floreano, del Politecnico Federale di Losanna, Davide Scaramuzza e Davide Falanga, dellUniversità di Zurigo. I dettagli del drone sono illustrati nello studio pubblicato sulla rivista Robotics and Automation Letters.
Ispirato al volo degli uccelli, può cambiare dimensioni e forma mentre è in movimento, assumendo a seconda delle necessità una forma a T, ad H, a O, oppure ad X, quella standard, grazie alle sue quattro braccia flessibili. È dotato, inoltre, di una coppia di videocamere per esplorare aree di crisi, ad esempio in missioni di salvataggio.
La nostra soluzione è abbastanza semplice dal punto di vista meccanico e, al tempo stesso, molto versatile e autonoma, grazie a sistemi di controllo montati a bordo, che si adattano in tempo reale a ogni nuova posizione delle braccia, ha spiegato Falanga, primo autore dello studio. Il passo successivo - ha concluso - sarà rendere il drone ancora più autonomo, programmandolo perché possa decidere da solo il modo migliore di esplorare un determinato ambiente.
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