Tutto è 'pronto' per il primo spettacolo astronomico del 2019. Le Quadrantidi, le prime stelle cadenti del nuovo anno raggiungono il picco nella notte fra il 3 e 4 gennaio, con una frequenza prevista di 100 meteore l'ora.
Quest'anno le condizioni per ammirare lo show al meglio, senza particolari fattori di disturbo, ci sono tutte, come assicura Paolo Volpini, dell'Unione astrofili italiani (Uai): "il meteo dovrebbe essere buono, la Luna non dovrebbe disturbare e il picco è atteso proprio durante la notte". Le Quadrantidi sono dette anche Bootidi poichè sembrano irradiarsi da una zona posta all'incirca a una decina di gradi a Nord della costellazione del Boote.
"Le condizioni meteo sembrano abbastanza buone e la Luna non dovrebbe dare disturbo", rileva Volpini, anche se per godere dello show di queste stelle cadenti invernali bisognerà essere disposti a fare le ore piccole, o alzarsi prestissimo. Bisognerà aspettare da mezzanotte in poi infatti per vedere via via aumentare il loro numero. "Oltre allo spettacolo delle meteore - prosegue - si potrà godere, guardando il cielo a Oriente nelle stesse ore del picco, di un bell'allineamento dei pianeti e la falce di Luna calante, che il primo dell'anno ha incontrato Venere e che ora si sta accostando a Giove; poi sarà il turno di Mercurio".
Lo sciame delle Quadrantidi ripreso nel 2012 (fonte: Donovan Shorey/Flickr)
Per l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope Project, "si tratta di uno sciame generoso di meteore, con una frequenza che va da 50 a 100 l'ora. A differenza di altri sciami, attivi per diversi giorni, quello delle Quadrantidi ha una durata molto ristretta nel tempo". Nelle notti lontane dal massimo, queste meteore sono infatti poco luminose e paiono irradiarsi da un'area di cielo assai diffusa, mentre durante la maggiore attività appaiono più brillanti.
"Quest'anno in Europa ci troveremo nelle condizioni ideali per osservarle - aggiunge Masi - perché il picco da noi sarà visibile nelle ore notturne, soprattutto verso le 3 del mattino, in luoghi al riparo dalle luci e nelle zone montane". Altra particolarità di queste meteore è che, a differenza di altri sciami, non hanno come corpo progenitore una cometa, ma un asteroide, chiamato 2003EH1.