Il movimento della folla somiglia a quello di un fluido e può essere studiato con gli strumenti della matematica. Diventa, così, possibile avere un sistema per controllare masse di persone in situazioni a rischio, come quelle indotte dal panico in caso di disastri naturali o attentati. È quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Science da un gruppo dellUniversità francese di Lione, coordinato da Denis Bartolo e Nicolas Bain, e condotto in collaborazione con lUniversità americana di Stanford.
Analizzando il comportamento di migliaia di partecipanti alla maratona di Chicago, in coda prima della partenza, gli autori hanno scoperto che i movimenti di massa sono governati da precise regole matematiche. Hanno, inoltre, dimostrato che lapproccio utilizzato per studiare il comportamento degli animali, come gli stormi di uccelli o i banchi di pesci, basato sullanalisi delle interazioni di singoli organismi con i compagni più vicini, non funziona con gli esseri umani.
Considerando una folla come un fluido, i ricercatori si sono, infatti, accorti che il movimento dei corridori verso la linea di partenza segue un andamento a ondate regolari, che si spostano allinterno della folla a velocità costanti. Proprio come un fluido che scorre. Hanno, così, elaborato dei modelli matematici capaci di prevedere analoghi movimenti in altre maratone, come quelle di Parigi o Atlanta. Modelli che, osservano i ricercatori, potranno essere in futuro adoperati per lo studio della folla in situazioni di panico collettivo.
Per il matematico Emiliano Cristiani, dell'Istituto per le applicazioni del calcolo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Iac-Cnr) di Roma, "questo approccio è utile per riprodurre e capire i meccanismi delle onde che si creano quando la folla è compressa, come durante un'evacuazione forzata, e spinge in avanti trovando l'ostacolo di altre persone e creando un effetto tappo".
Nelle simulazioni "il comportamento è analogo. Si tratta di un movimento a cascata dovuto a grosse congestioni, come avviene nel traffico o nella compressione dei gas per l'esplosione di un ordigno", ha osservato Cristiani, e "le equazioni che descrivono questi fenomeni sono le stesse" perché "la folla è come se fosse un tutt'uno, come un fluido appunto, un'unica massa elastica". La comprensione di queste dinamiche potrebbe in futuro consentire di mettere a punto modelli per prevenire o controllare il comportamento della folla in situazioni di panico..