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Ultima Thule come un pupazzo di neve, le prime foto in HD

Due lobi di dimensioni diverse, separati da una strozzatura al centro: ricorda un pupazzo di neve l'aspetto di Ultima Thule, il corpo celeste più lontano mai esplorato dall'uomo e visitato il giorno di Capodanno dalla sonda New Horizons. La sonda della Nasa si è spinta fino ai confini del Sistema Solare, sorvolandolo alla distanza ravvicinata di 3.500 chilometri e le prime immagini in alta definizione suggeriscono la sua curiosa forma potrebbe essere il risultato della fusione di due corpi celesti.

Già l'arrivo delle primissime immagini, ancora in bassa definizione, aveva permesso agli esperti della Nasa di stabilire che Ultima Thule è lungo circa 32 chilometri e largo 16, e che compie una rotazione completa intorno al proprio asse all'incirca ogni 15 ore. Secondo gli scienziati, Ultima Thule è un mondo ghiacciato distante 6,4 miliardi di chilometri dalla Terra e si nella Fascia di Kuiper, una regione del Sistema Solare esterna all'orbita dei pianeti maggiori, simile alla fascia principale degli asteroidi ma venti volte più estesa.


Le prime immagini a colori di Ultima Thule (fonte: NASA/JHUAPL/SwRI; sketch courtesy of James Tuttle Keane)

 

In questa regione remota gli oggetti sono composti principalmente da molecole congelate, come ammoniaca, metano e acqua. I mondi che la abitano sono come fossili del Sistema Solare, che custodiscono i segreti delle sue origini. Lanciata il 19 gennaio 2006 dalla base di Cape Canaveral, New Horizons è una sonda sviluppata dalla Nasa per l'esplorazione di Plutone, osservato per la prima volta da vicino nel luglio 2015. Con una velocità di oltre 58.000 chilometri orari, la sonda è inoltre l'oggetto artificiale che ha raggiunto la velocità maggiore nel lasciare la Terra.

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