Per il Sole si prepara un futuro di cristallo: entro 10 miliardi di anni la nostra stella solidificherà come le sue 'sorelle' più antiche, che hanno sviluppato un nucleo di ossigeno solido e carbonio fino a diventare vere e proprie sfere di cristallo. Questo fenomeno, previsto 50 anni fa, è dimostrato per la prima volta dai dati raccolti dal satellite Gaia dell'Agenzia spaziale europea (Esa), pubblicati sulla rivista Nature dai ricercatori dell'università di Warwick, in Gran Bretagna.
Lo studio ha esaminato colore e luminosità di ben 15.000 nane bianche, ovvero stelle un tempo simili al nostro Sole e ormai giunte allo stadio finale della loro evoluzione avendo bruciato tutto il 'carburante': considerate tra gli oggetti stellari più antichi dell'universo, le nane bianche hanno un ciclo vitale così prevedibile che vengono spesso usate come 'orologi cosmici' per stimare con precisione l'età di gruppi di stelle a loro vicine.
Rappresentazione schematica delle possibili vie dell'evoluzione stellare (fonte: ESA)
Le osservazioni fatte grazie al satellite Gaia dimostrano che queste antiche stelle sviluppano un cuore di ossigeno solido e carbonio perché durante la loro vita cristallizzano, attraversano cioè una fase di transizione simile a quella che trasforma l'acqua in ghiaccio, ma a temperature molto più elevate. Questo fenomeno potrebbe rallentare il loro raffreddamento, rendendole potenzialmente più vecchie di quanto ipotizzato finora.
"Tutte le nane bianche cristallizzano prima o poi nella loro evoluzione, sebbene quelle più massicce inizino il processo prima", spiega l'astrofisico Pier Emmanuel Tremblay. "Questo significa che miliardi di nane bianche nella nostra galassia hanno già completato il processo e sono essenzialmente delle sfere di cristallo nel cielo. Lo stesso Sole diventerà una nana bianca di cristallo nel giro di 10 miliardi di anni".
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