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Fusione nucleare e radiofarmaci, nuovo polo Enea nell'Appennino

(ANSA) - Un polo scientifico e tecnologico di grande rilievo internazionale nel cuore dell'Appennino tosco-emiliano. E' ciò che diventerà il centro ricerche Enea del Brasimone, in provincia di Bologna, grazie al protocollo di intesa siglato dall'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, insieme alle regioni Emilia-Romagna e Toscana.

Sono previsti investimenti fino a 100 milioni, per fare del sito una cittadella della ricerca d'eccellenza sulla fusione nucleare e in particolare nel campo della produzione di radiofarmaci per la diagnosi e la cura dei tumori. Il piano di potenziamento congiunto, una volta attuato, prevede nuovi posti di lavoro sia all'Enea, che nell'indotto dell'area. In coordinamento con le regioni Emilia-Romagna e Toscana e gli enti locali territoriali, si collaborerà per lo sviluppo di progetti di ricerca e di avanzamento tecnologici per accedere a fondi pubblici nazionali, europei e internazionali.

"Quest'intesa ha una valenza strategica - sottolinea il presidente dell'Enea, Federico Testa - perché consente di avviare la realizzazione di un centro di eccellenza in settori molti innovativi, facendo leva sulle competenze, la professionalità e le conoscenze acquisite in decenni di ricerca all'interno dell'ENEA. È un risultato di rilievo per poter cogliere le opportunità e le prospettive di sviluppo molto interessanti che si aprono a livello internazionale nel settore dei radiofarmaci rispetto alle quali vorremmo coinvolgere anche operatori privati".

Molto soddisfatto il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. "La firma di oggi, anche grazie alla disponibilità di Enea, rappresenta un passaggio fondamentale nella direzione di valorizzazione del territorio - ha spiegato - partendo dalla centralità dell'infrastruttura per assicurare nuove opportunità di crescita e prospettive certe a quest'area della montagna".

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